La Legge Concorrenza su tale punto non è chiara. Possibili soluzioni
di Marcella Judica
A meno di ulteriori rinvii da parte del prossimo esecutivo, il 1° luglio 2019 cesserà il servizio di maggior tutela, la fornitura dell’energia elettrica a prezzi stabiliti ogni tre mesi dall’ARERA, per coloro che non sono passati ancora al libero mercato. Entro tale data, quindi, i clienti ancor oggi serviti in maggior tutela (domestici e piccole imprese) dovranno scegliere un fornitore sul mercato libero.
Ma cosa succederà a chi non effettuerà alcuna scelta? Potrebbe vedere lievitare la propria bolletta. La Legge Concorrenza (124/2017) su tale punto non è chiara. I clienti che non avranno scelto un fornitore sul mercato libero entro il 1° luglio 2019 potrebbero confluire nel servizio di salvaguardia, insieme a coloro che, pur avendo scelto un venditore del mercato libero, dopo il 1° luglio 2019, si troveranno involontariamente senza (per esempio a seguito del fallimento della società di fornitura).
La salvaguardia, però, così com’è strutturata oggi, rappresenta un servizio di ultima istanza che presuppone una permanenza temporanea e che non si presta ad accogliere milioni di clienti i quali, presumibilmente, saranno ancora riforniti in maggior tutela alla data del 30 giugno 2019. Infatti, il servizio di salvaguardia oggi è disponibile esclusivamente per i clienti di medie e grandi dimensioni che sono rimasti senza fornitore nel mercato libero, al fine di garantire la continuità della fornitura elettrica. I prezzi dell’elettricità praticati sono stabiliti da società di fornitura, individuate attraverso procedure concorsuali per aree territoriali, che applicano alla componente energia (prezzo di acquisto sulla Borsa Elettrica) una maggiorazione (parametro Ω) che rappresenta una sorta di penale. Quindi i clienti domestici e le piccole imprese che da luglio 2019 potrebbero confluire nel servizio di salvaguardia non solo vedranno applicarsi prezzi differenti a seconda che si trovino a Roma o in Sicilia, ma pagheranno un costo di fornitura più elevato rispetto a quello del mercato libero, al fine di ridurre al minimo la loro permanenza e di essere sollecitati a scegliere un nuovo venditore.
L’ARERA, a cui la Legge Concorrenza demanda la definizione delle disposizioni attuative, non ha per il momento provveduto a regolamentare e chiarire la materia. Nel frattempo i maggiori esperti del settore stanno proponendo possibili soluzioni, come quella definita nel documento elaborato da Carlo Stagnaro (Istituto Bruno Leoni), Carlo Amenta (Università degli Studi di Palermo), Giulia Di Croce (Gse), Luciano Lavecchia (Istituto Bruno Leoni).
Il paper affronta la questione più delicata della transizione ossia l’elevata concentrazione del mercato in capo ad Enel che ad oggi è l’operatore dominante. I quattro esperti se da un lato propongono che il cliente che a luglio 2019 non abbia scelto un fornitore sia servito dal proprio fornitore storico del servizio tutelato, dall’altro suggeriscono nel periodo 2019-2022 un tetto decrescente al numero di clienti che Enel potrà servire, con obbligo di cedere all’asta, di anno in anno, i clienti eccedenti tale tetto.
(Ultimo di tre articoli. I precedenti sono stati pubblicati il 5 aprile 2018 e il 30 marzo 2018)