Riammesse le candidature di “Noi con l’Italia”; Come sta il Cavaliere?; M5S e larghe intese; polemiche nel Pd siciliano
Da qualche giorno circolano voci confuse sullo stato di salute di Silvio Berlusconi. Secondo fonti non confermate, anzi addirittura smentite dal diretto interessato, il presidente di Forza Italia ha sospeso la campagna elettorale per un affaticamento: “Ho passato delle giornate impegnative e dolorose per le liste, il dolore dipende dalle esclusioni che abbiamo dovuto fare, ma sto bene e da lunedì riprendo la campagna elettorale”, ha detto il Cavaliere a Radio Radio; rassicurando gli elettori anche sulla solidità della coalizione e sulla condivisione del programma in cui tutte e quattro le gambe del centrodestra credono. Ma tra cancellazioni televisive e scandali sulle liste in alcuni collegi (leggi Campania con “la vicenda Cesaro”) le voci continuano.
Rientrata intanto l’emergenza liste nel centrodestra. La Corte di Appello di Milano, a seguito della integrazione documentale depositata dal delegato della lista «Noi con l’Italia – UDC», ha revocato infatti il provvedimento che aveva dichiarato non valide le candidature uninominali in Lombardia 1 e 4 della “quarta gamba” della coalizione che, in caso contrario, rischiava di non arrivare alla soglia del 3%. “È arrivato l’ok su tutte le liste della Lombardia! Ora pensiamo alla campagna elettorale. Forza Italia!”, commenta con entusiasmo Mariastella Gelmini, coordinatrice lombarda di Forza Italia.
La Presidente della Camera Laura Boldrini si aggiunge invece al coro di repliche amareggiate degli esponenti di Liberi e Uguali (Grasso, Speranza e Bersani) in merito all’affermazione di Romano Prodi che ha ritenuto il PD favorevole all’unità del centrosinistra, a differenza di chi si è escluso dalla coalizione. “Dispiace – dice Boldrini a Radio Anch’io – che Prodi abbia fatto queste osservazioni, sottovalutando l’indisponibilità di Renzi a fare coalizioni (…) nemmeno Pisapia è riuscito a trovare garanzie dal Pd”.
Mentre fervono i preparativi per la presentazione del programma elettorale del Partito Democratico (in agenda per domani a Bologna), dalla segreteria siciliana del Pd arrivano le dimissioni di quattro dirigenti. “Voteremo Pd ma non sappiamo se faremo campagna elettorale. Il gruppo dirigente siciliano è totalmente estraneo alla modalità con la quale sono state fatte le liste” dice Antonio Rubino, responsabile organizzazione regionale Pd. Campagna elettorale che invece vedrà schierato in prima fila il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda che annuncia su Twitter le prime tappe del suo tour: Prato, Livorno, Grosseto, Genova, Verona, Bergamo, Brescia, Milano, Bologna, Trento, Campobasso, Roma, Emilia 4.
In casa 5 Stelle, Luigi Di Maio, leader del Movimento, ha dovuto mettere la classica toppa alle sue presunte dichiarazioni che l’agenzia Reuters avrebbe erroneamente riportato in merito alla disponibilità di M5S alle “larghe intese”. “Agli investitori internazionali incontrati oggi a Londra ho ribadito ciò che ho sempre detto: che il giorno dopo le elezioni, se non dovessimo avere la maggioranza dei seggi, farò un appello pubblico a tutte le forze politiche invitandole a convergere sui temi e sulla nostra squadra di governo” scrive Di Maio su Facebook.
Nondimeno sono in molti a domandarsi se si tratti di un’incomprensione, una smentita o di un atteggiamento un po’ ballerino come quello, ultimo in ordine di tempo di una serie di repentini cambi di atteggiamento, del referendum sull’euro. Dubbi che non si attenuano alla luce delle parole dell’On. Danilo Toninelli (candidato al Senato nel collegio uninominale di Cremona per il Movimento), che ha annunciato: “Il nostro programma può essere modificato e integrato”.