Lo ha affermato il premier durante la presentazione dei risultati dell’Agenzia del Demanio. In aumento gli esentati dal canone Rai
Un ruolo da protagonista nella valorizzazione del patrimonio pubblico italiano: in questi termini si potrebbe riassumere quanto emerso questa mattina, nel corso della presentazione dei risultati raggiunti dall’Agenzia del Demanio nel 2017 e dei nuovi traguardi fissati per l’anno in corso.
Alla presenza del direttore dell’Agenzia Roberto Reggi, del sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta e del premier Paolo Gentiloni, è stato infatti sottolineato il contributo dato ai conti pubblici dall’Agenzia del Demanio, sia in termini di razionalizzazione della spesa sia di riorganizzazione e riqualificazione del patrimonio immobiliare, sempre in un’ottica di medio e lungo periodo.
Nel corso del suo intervento Gentiloni si è in particolar modo soffermato su come le attività dell’Agenzia non possano esaurirsi nella dismissione dei beni pubblici, che in questi anni hanno contributo in favore delle casse dello Stato per circa 800 milioni di euro, ma si estendano anche a progetti di razionalizzazione del patrimonio esistente, nell’ambito di una rinnovata concezione del ruolo che il patrimonio pubblico, se efficientemente gestito, può svolgere nell’economia italiana. Il Presidente del Consiglio ha inoltre approfittato della circostanza per annunciare la firma del Decreto per l’aumento della fascia di reddito di esenzione dal canone Rai per gli over 75.
La presentazione delle attività dell’Agenzia è stata anche l’occasione per il Presidente del Consiglio uscente di aprire una riflessione più ampia sul debito pubblico, inteso come freno allo sviluppo per l’economia italiana, e per annunciare, come previsto dalla Legge di Bilancio, la presentazione nei prossimi giorni della ripartizione del piano di investimenti pubblici da 37 miliardi di euro: probabilmente l’ultima “manovra” finanziaria del Governo, da mettere in campo prima del voto del 4 marzo.
La messa in sicurezza degli immobili dello Stato, l’ottimizzazione degli spazi occupati dalla PA, la riqualificazione sismica e la valorizzazione energetica delle strutture pubbliche rappresentano i pilastri della strategia illustrata dal Governo per valorizzare correttamente un patrimonio immobiliare che conta ad oggi circa 43 mila edifici dello Stato gestiti dal Demanio, per un valore di 60,5 miliardi di euro: un piano che non si limita quindi alla vendita di edifici strategici ma che implica lo stanziamento di nuove risorse – si è parlato di oltre 3 miliardi in 10 anni – per creare sviluppo, nuovi posti di lavoro e ridurre la spesa pubblica.
In particolare l’investimento di 1,5 miliardi previsto per la riqualificazione energetica del patrimonio statale porterà a una riduzione stimata della bolletta elettrica di 275 milioni di euro, mentre le operazioni di razionalizzazioni su tutto il territorio nazionale farebbero registrare, a partire dal 2022, risparmi per 200 milioni di euro l’anno.
Nel piano messo a punto dall’Esecutivo rientrano infine alcuni nuovi progetti di sviluppo che coinvolgono direttamente l’Agenzia e che, come ha evidenziato il direttore Reggi, rappresentano delle opportunità per trasformare quelle che erano ingenti spese per lo Stato in nuovi ricavi: tra questi ci sono i cosiddetti progetti creativi di “Valore Paese”, i fari e i cammini e percorsi, che prevedono l’assegnazione di immobili pubblici, in concessione gratuita, finalizzata a un loro recupero e alla valorizzazione di itinerari turistici e storico-paesaggistici.