Fontana, Gori, Violi e Rosati si sfidano per il Pirellone. Le posizioni su sanità, infrastrutture e imprese
Dopo il focus dedicato la scorsa settimana alle Regionali del Lazio, a meno di 10 giorni dal voto risulta interessante soffermarsi sui programmi dei candidati alla carica di presidente della Lombardia, limitandoci ai temi non oggetto degli speciali condotti ultimamente da LabParlamento sulle proposte in tema di Energia e Ambiente (dopo gli articoli su M5S e centrodestra, domani sarà il turno di Liberi e Uguali, mentre venerdì 2 marzo chiuderà il centrosinistra).
Iniziando dallo schieramento che guida la ‘locomotiva d’Italia’ ininterrottamente dal 1995, il leghista Attilio Fontana si presenta agli elettori all’insegna dello slogan “Al lavoro. Più Lombardia”. Nella visione dell’ex sindaco di Varese, la regione dovrà svolgere funzioni di programmazione e raccordo tra le politiche nazionali e quelle degli Enti locali, basandosi su un sistema improntato all’Autonomia in tutti i suoi ambiti. Per la sua idea di “riportare il cittadino al centro e dare all’impresa la certezza di un rapporto paritetico con l’Amministrazione”, difatti, viene da subito dichiarata essenziale la corretta conclusione dei negoziati avviati dopo il referendum del 22 ottobre 2017 per ottenere le competenze garantite dall’articolo 116 della Costituzione.
In ambito di sanità, il portabandiera del centrodestra ritiene prioritario sbloccare le assunzioni di personale medico-sanitario e promuovere a ogni livello la formazione continua, completando il percorso di integrazione tra ospedale e territorio. Al tempo stesso, Fontana individua come obiettivi per i prossimi anni l’abolizione totale del ticket, il decongestionamento delle strutture di Pronto Soccorso e l’aggiornamento della rete regionale delle malattie rare. A monte di queste azioni, tuttavia, vengono previsti investimenti fino a 1 miliardo di euro in prevenzione, precetto che dovrà contrassegnare non soltanto le politiche sanitarie, ma anche gli interventi su welfare, ambiente e infrastrutture.
Relativamente a quest’ultimo settore, l’esponente della Lega pensa a un Piano Strategico per le infrastrutture del futuro, cui si dovranno accompagnare l’ottimizzazione delle opere esistenti e un miglioramento della competitività del sistema aeroportuale lombardo e dei servizi di trasporto pubblico. Inoltre, nel programma di Attilio Fontana trovano spazio lo stanziamento di 1,7 miliardi per l’acquisto di 160 nuovi treni e l’introduzione del Voucher Mobilità, in grado di assicurare tariffe scontate per i 700.000 pendolari della regione.
Passando al candidato di centrosinistra Giorgio Gori, i contenuti della campagna “Fare, meglio” si articolano in 6 temi generali: Autonomia e presenza in Europa, Politiche del lavoro, Governo del territorio, Ambiente, Welfare e Governo delle Istituzioni. Anche nel caso del primo cittadino di Bergamo si rintraccia, in primo luogo, la volontà di completare i negoziati con il Governo per il riconoscimento di maggiori poteri alla Lombardia e una visione delle regione come ente di regia e supporto ai Comuni.
Sul fronte delle politiche sanitarie, Gori si fa promotore di una revisione della rete ospedaliera in base alle specialità e alla complessità delle cure erogate (con presìdi aperti 7 giorni su 7 per almeno 12 ore al giorno), nonché di una definizione di obiettivi e risultati comuni per le strutture pubbliche e private, in modo da evitare “duplicazioni inutili e costose”. Tra le ulteriori misure individuate dall’ex dirigente Mediaset spiccano un Piano straordinario di azzeramento delle liste di attesa, l’innalzamento della fascia di esenzione dal ticket per i cittadini con reddito familiare inferiore ai 30 mila euro lordi e l’indizione di concorsi per garantire l’assunzione di ginecologi non obiettori di coscienza.
Nel documento dell’esponente del Pd (storicamente vicino a Matteo Renzi) un’importanza particolare è altresì attribuita agli investimenti pubblici e privati in ricerca e sviluppo, da aumentare fino al 3% del Pil lombardo. In aggiunta, vengono proposti il potenziamento del trasferimento tecnologico dalle Università alle Pmi, lo sviluppo del polo Human Technopole nell’area di Expo 2015 e, in chiave di attrazione investimenti, la creazione di una struttura che coinvolga imprese, associazioni di categoria e territori. Dal lato delle infrastrutture, spazio a una spending review per le grandi opere viarie e sostegno allo sviluppo di una rete regionale aeroportuale.
Il Movimento 5 Stelle punta alla guida della Lombardia affidandosi al consigliere uscente Dario Violi e a un programma scritto (in linea con la tradizione pentastellata) con la partecipazione diretta degli attivisti, come si evince dalla parola d’ordine “Ora tocca a noi”. In tutte le materie oggetto delle proposte dell’M5S si rintraccia la volontà di dare piena attuazione a quanto previsto dalla Costituzione e coinvolgere il più possibile i cittadini.
Questa impostazione si rintraccia innanzitutto per quanto riguarda la salute, da ricondurre a una concezione di bene comune dove siano privilegiate prevenzione, informazione sulle scelte ed educazione alla cura. Più nel dettaglio, tra le misure elaborate dal Movimento figurano l’abolizione del superticket, la tutela delle piccole realtà ospedaliere, la valorizzazione dei professionisti del settore (ai quali dovrebbe essere garantita la partecipazione ai processi decisionali) e l’efficientamento del sistema informatico sanitario.
Dopo un richiamo agli articoli 4 e 41 della Carta (relativi al diritto al lavoro e all’iniziativa economica privata), Violi individua nel “patrimonio lombardo di saperi ed esperienze imprenditoriali” lo strumento per imboccare in via definitiva la strada della ripresa dell’economia. In quest’ottica rientrano le posizioni sulla definitiva abolizione dell’Irap e sulla salvaguardia del sistema produttivo dalle delocalizzazioni. Nello stesso campo possono essere inclusi gli aiuti a competere sui mercati internazionali in favore delle Pmi che investano in innovazione tecnologica e le misure finalizzate al “rilancio degli esercizi di vicinato nei contesti urbani dove è maggiore il rischio di spopolamento e depauperamento delle attività commerciali”.
Non potevano mancare, date le origini del Movimento 5 Stelle, le proposte di riduzione di indennità e rimborsi spese per i consiglieri regionali, così come risulta in continuità con le posizioni nazionali dell’M5S la presenza nel programma dell’introduzione del dibattito pubblico per la realizzazione di infrastrutture e del ricorso ai referendum consultivi per l’approvazione di progetti di grandi opere con impatto sul bilancio annuale della Lombardia superiore al 10%.
Da ultimo, Onorio Rosati corre per Liberi e Uguali puntando su 10 temi: Sviluppo sostenibile, Lavoro, Diritto alla casa, Sanità pubblica, Diritto allo studio, Sostenibilità energetica, Università e ricerca, Accoglienza, Diritti delle donne e Legalità. L’ex sindacalista della Cgil è sostenitore di un modello di sanità che dia la priorità al pubblico e in cui sia rafforzata la rete dei medici di base e dei pediatri mediante un piano di assunzioni ad hoc. Anche Rosati si dice favorevole all’abolizione del superticket e all’allargamento delle fasce di esenzione dai ticket. Per quanto riguarda il sistema produttivo, l’esponente di LeU ritiene fondamentale il contributo che potrà arrivare dalle Università e dai centri di ricerca, definendo inoltre necessarie l’introduzione di uno “strumento di sostegno al reddito per contrastare la povertà” e la revoca dei finanziamenti regionali alle aziende che delocalizzino la produzione.
Anche in Lombardia i seggi rimarranno aperti domenica 4 marzo dalle 7 alle 23, e non sarà previsto il turno di ballottaggio qualora nessuno dei candidati ottenga il 50% più uno dei consensi.
Leggi il programma di Attilio Fontana
Leggi il programma di Giorgio Gori