E-commerce, finanza e pagamenti digitali al centro del nuovo piano industriale. In secondo piano il servizio postale universale
“Deliver 2022”: un nome piuttosto irrituale quello scelto dall’amministratore delegato di Poste Italiane Matteo Del Fante per presentare, oggi, il suo nuovo piano industriale 2018-2022. Una dicitura che rimanda al mondo delle nuove tecnologie più che a quello della tradizionale corrispondenza, core business, almeno fino ad ora, dell’attività industriale di Poste e che riassume la strategia dell’azienda per i prossimi cinque anni.
Dopo aver ricevuto il via libera dal Consiglio di Amministrazione, Del Fante, con una strizzata d’occhio ai grandi investitori e al mondo della finanza, ha illustrato questa mattina nel corso del primo Capital Markets Day, a Piazza Affari, i contenuti del piano strategico, che, a detta del suo stesso ad, punta a massimizzare il valore della rete di distribuzione.
L’obiettivo è quello di raggiungere, entro il 2022, un utile netto di 1,2 miliardi, con un tasso di crescita medio annuo del 13%: per soddisfare questi target il piano prevede 2,8 miliardi di investimenti a sostegno di automazione, digitalizzazione e riorganizzazione del modello di servizio aziendale di Poste, in linea con la volontà di Del Fante di far diventare l’azienda contemporaneamente una rete di distribuzione di posta e di pacchi. Quindi nuove tecnologie a servizio della distribuzione e una ridefinizione delle zone di recapito finalizzate all’aumento della produttività mediante l’uso di tecnologie cloud e di una rete totalmente integrata.
D’altra parte, l’intenzione di puntare sul mercato dell’e-commerce era stata già stata evidenziata dall’amministratore delegato durante la sua ultima audizione in Parlamento lo scorso novembre, quando Del Fante aveva preconizzato una forte crescita, per i prossimi anni, del mercato dei pacchi in Italia, lasciando intravedere l’ipotesi di una sinergia con il colosso della distribuzione Amazon.
Anche sul fronte dei servizi finanziari e assicurativi, Poste punta ad accrescere i propri dividendi e ad ampliare la sua offerta nell’ambito dei servizi di gestione del risparmio, così come per i sistemi di pagamenti digitali, per cui è previsto un aumento generalizzato dei ricavi di tutto il settore aziendale “Pagamenti, Mobile e Digitale”.
Se la prospettiva illustrata oggi da Del Fante è quella di un potenziamento dei ricavi e dell’operatività dell’azienda grazie all’entrata in vigore del nuovo piano, è pur vero che Poste Italiane è reduce da una riorganizzazione dei servizi postali che ha generato un forte malcontento, in particolare nei piccoli centri abitati, dove molti uffici sono stati chiusi e la corrispondenza viene recapitata solo a giorni alterni. Sebbene incompiuta a seguito della mancata conclusione del procedimento, la privatizzazione di Poste ha infatti inciso sulla funzione cd. “sociale” svolta dall’azienda, soprattutto in alcune aree del territorio, in cui la chiusura degli uffici è diventata sinonimo di isolamento.
Oltre allo sviluppo dei settori a più alta redditività, come gli strumenti finanziari ed assicurativi e gli innovativi modelli di recapito, il nuovo piano non potrà comunque non tenere conto, nel processo di trasformazione aziendale auspicato da Del Fante, di quello che rimane il fulcro della realtà operativa di Poste, ovvero il servizio postale universale: un servizio che dovrà continuare ad essere assicurato, in maniera permanente, in tutti i punti del territorio nazionale, in conformità con le norme nazionali ed europee, al di sopra delle esigenze economiche e nel rispetto dell’interesse generale.