Previsto dal Rosatellum. Al Ministero dell’Interno il compito dell’applicazione concreta. Presidenti di seggio preoccupati per tempi e gestione. Rappresentanti di lista pronti a dare battaglia
L’ennesima “fake news” della campagna elettorale? Si chiedono in molti sentendo parlare (poco in verità) del tagliando antifrode. Assolutamente no. La novità è infatti contenuta nel Rosatellum che, aggiornando l’articolo 58 della legge 361 del 1957, ha previsto che: “ Riconosciuta l’identita’ personale dell’elettore, il presidente (del seggio, ndr) estrae dalla cassetta o scatola una scheda e, annotato il codice progressivo alfanumerico del tagliando antifrode, la consegna all’elettore opportunamente piegata insieme alla matita copiativa.” (…) ” Compiuta l’operazione di voto, l’elettore consegna al presidente la scheda chiusa e la matita.” (…) Il presidente constata la chiusura della scheda (…) ne distacca l’appendice seguendo la linea tratteggiata, stacca il tagliando antifrode dalla scheda, controlla che il numero progressivo sia lo stesso annotato prima della consegna e, successivamente, pone la scheda senza tagliando nell’urna.
Dunque da quest’anno all’interno della scheda elettorale che l’elettore riceverà ai seggi sarà presente un tagliando cartaceo contenente un codice progressivo alfanumerico generato in serie che verrà annotato sul registro elettorale che è stato introdotto per contrastare la contraffazione delle schede, compilate fuori dal seggio e poi introdotte illegalmente.
Ma praticamente, cosa cambia?
Sull’appendice di ciascuna scheda verrà applicato un bollino che, al momento della consegna delle schede agli elettori, dovrà essere annotato sulle liste elettorali.
Quando gli elettori usciranno dalle cabine non dovranno inserire le schede nelle urne come si è sempre fatto, ma le dovranno consegnare al presidente del seggio il quale dovrà prima controllare che il codice corrisponda a quello annotato, poi dovrà staccare l’appendice contenente il codice, quindi imbussolare le schede nelle urne. Vietato assolutamente staccare l’appendice con il codice, pena l’annullamento della scheda e del voto.
La novità è stata introdotta durante l’iter parlamentare della nuova legge elettorale (il Rosatellum appunto) con un emendamento del deputato friulano, Presidente della Commissione parlamentare sulla digitalizzazione della pubblica amministrazione, Paolo Coppola.
Lo stesso Coppola ha spiegato in questi giorni che “il tagliando consentirà al presidente di seggio di verificare che il codice alfanumerico della scheda votata corrisponda a quello della scheda appena consegnata all’elettore rendendo così impossibile il meccanismo del voto di scambio e inutile il furto delle schede. Garantirà al contempo che, una volta inserita la scheda nell’urna, il voto sia irriconoscibile”.
In verità, però, nella legge è inserito il principio, ma spetta al Ministero dell’Interno decidere come applicarlo concretamente. Ed in effetti i modi per realizzarlo sono diversi. La speranza, questa unica invece, è che si riesca a trovare un modo semplice ed immediato per evitare complicazioni e tempi lunghi sia in sede di voto che di spoglio.
Nel frattempo però, in attesa della “lunga notte degli algoritmi” gli aspiranti Presidenti di seggio non nascondono più di qualche timore per i tempi di gestione della nuova procedura e i rappresentanti di lista sono già pronti per dare battaglia fino all’ultima scheda, all’ultimo voto da annullare o recuperare.