Gli ultimi dati Istat. Ancora in crescita la disoccupazione giovanile. Le ricette nei programmi dei partiti che saliranno al Quirinale
di Stefano Bruni
Dopo le consultazioni previste tra oggi e domani dovrebbe cominciare a delinearsi un esecutivo per l’Italia. E fatto il Governo bisognerà capire cosa dovrà fare e su quali ambiti dovrà intervenire. Molto dipende certamente dal tipo di “accordo” (perché un accordo è necessario, salvo prevedere immediatamente nuove elezioni) e dalla situazione che i vari indicatori sociali ed economici consegneranno ai decisori politici.
Oggi l’Istat ne ha dato una buona anticipazione, diffondendo un comunicato stampa sull’andamento del mercato del lavoro nel mese di febbraio 2018, dal quale si possono ricavare una serie di messaggi di cui dovrebbero discutere (si spera) coloro che si incontreranno al “Collis Quirinalis”.
Il primo messaggio è che permane il problema dell’occupazione dei giovani che registra infatti, tra i 15 e i 34enni, un calo di 18mila unità. L’altro monito riguarda le donne che, sebbene abbiano di recente occupato scranni importanti, continuano ad ingrossare le file degli inattivi e dei disoccupati (il tasso di occupazione delle donne è al 49,2%, contro il 66,9% degli uomini).
Le ricette proposte dal centrodestra (che pure deve trovare ancora un suo “equilibrio politico di coalizione”) su questi temi prevedono la revisione del codice degli appalti per rilanciare gli investimenti e l’occupazione; tutela del lavoro delle giovani madri e obiettivo di piena occupazione per i giovani attraverso stage, lavoro e formazione.
Il Movimento Cinque Stelle invece propone investimenti ad alto moltiplicatore occupazionale per creare nuove opportunità di lavoro e nuove professioni, il reddito di cittadinanza e oltre 2 miliardi di euro per la riforma dei centri per l’Impiego per consentire di far incontrare davvero domanda e offerta di lavoro e per garantire formazione continua a chi perde l’occupazione.
Quanto al Partito democratico, che aveva definito l’occupazione femminile e la conciliazione tra scelte familiari e lavorative le stelle polari delle proposte su fisco e welfare, prevede di rendere la creazione di posti a tempo indeterminato economicamente più vantaggiosa rispetto ai posti a a tempo determinato, l’introduzione del salario minimo garantito per tutti, il rafforzamento degli Istituti tecnici superiori (Its) e la stabilizzazione degli strumenti del Piano Impresa 4.0.
Grandi misure dunque, sulle quali si è più volte detto che i costi per sostenerle sono improponibili. Ma soprattutto misure che dovranno essere “mediate” per arrivare a rendere operativo ed efficace un governo che dovrà coinvolgere, per forza, almeno due partiti e quindi due programmi.
In queste settimane dunque si dovrà capire “chi” potrà dare risposte a questi problemi, fermo restando che gli italiani hanno detto come la pensano, seppur dividendosi in due grandi gruppi. Al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e ai leader politici l’arduo compito di trovare la giusta strada. Nel più breve tempo possibile.