Camera e Senato hanno approvato ciascuna una risoluzione di maggioranza per dare il “via libera” al DEF 2016. Adesso il documento programmatico può essere inoltrato a Bruxelles per la valutazione finale
Nella giornata di mercoledì 27 aprile 2016, il Parlamento ha concluso l’esame del DEF 2016, il documento di programmazione economico-finanziaria che il Governo Renzi ha predisposto a inizio aprile. Il DEF 2016, che si articola in tre sezioni – programma di stabilità, analisi e tendenze della finanza pubblica, programma nazionale di riforma – prevede nel 2016 una crescita del PIL pari all’1,2% (nel 2015 è stata dello 0,8). L’avanzo primario è stimato all’1,7% e l’indebitamento netto al 2,3% del PIL, con un progressivo miglioramento negli anni successivi (1,8 nel 2017 e 0,9 nel 2018 fino al surplus dello 0,4 nel 2019). Il rapporto debito PIL scenderà nel 2016 dal 132,7% al 132,4%. Il raggiungimento dell’obiettivo di medio termine è rinviato al 2019.
Dopo l’approvazione in Consiglio dei Ministri, il DEF è stato trasmesso a Camera e Senato per il consueto passaggio parlamentare. Entrambi i rami del Parlamento si sono espressi con una risoluzione.
A Palazzo Madama è stata approvata la risoluzione presentata dal Sen. Luigi Zanda (PD), condivisa con altri partiti della maggioranza e accettata dal Governo. Il Governo si è impegnato a sterilizzare nella prossima manovra le clausole di salvaguardia per un ammontare pari allo 0,9% del PIL, ad aprire un confronto con la Commissione europea per rivedere la metodologia di calcolo del prodotto potenziale, a far risalire il rapporto tra investimenti e PIL, a proseguire l’azione di rilancio delle aree sottoutilizzate, ad adottare interventi in materia previdenziale per introdurre elementi di flessibilità in uscita, a promuovere la contrattazione decentrata, a promuovere politiche fiscali orientate alla famiglia e al sostegno alla natalità, a rafforzare le misure per la ricerca, a proseguire l’azione di rafforzamento del sistema bancario, a procedere nella riforma del sistema tributario, a proseguire nel percorso di revisione della spesa, assicurando che la spending review in ambito sanitario avvenga attraverso recuperi di efficienza senza riduzione di servizi.
A Montecitorio la risoluzione presentata dall’On. Maino Marchi (PD) è stata sottoscritta anche dai rappresentanti degli altri partiti della maggioranza, accolta con favore dall’Esecutivo e poi approvata con una larga maggioranza. Il contenuto è pressoché identico a quello della risoluzione del Senato.
Il DEF 2016 è così pronto per essere inviato (entro sabato 30 aprile) alle istituzioni europee per il vaglio finale. Sul fronte economico-finanziario, il prossimo passo sarà la presentazione da parte del Governo (entro il 20 settembre) della Nota di aggiornamento al DEF 2016. In quella sede l’Esecutivo dovrà valutare se le previsioni inserite nel DEF potranno essere rispettate e confermate oppure se bisognerà ricorrere ad aggiustamenti. Tutto questo lavoro sarà propedeutico alla presentazione alle Camere (entro il 15 ottobre) del DdL Stabilità 2017.