Le ipotesi sul tavolo. Calenda fa discutere. Domani Gentiloni alle Camere
di LabParlamento
Occhi sempre puntati al Quirinale, in attesa della decisioni del presidente della Repubblica all’indomani dei due giri a vuoto di consultazioni. Mattarella, secondo le previsioni più accreditate, avrebbe sul tavolo la scelta tra un incarico esplorativo ad uno dei presidenti delle Camere (favorito quello del Senato), un incarico politico sempre ai medesimi soggetti (come sopra) oppure ad uno dei leader “vincitori” tra centrodestra e M5S (favorito il primo). Lo scenario politico completandosi con l’inizio di scongelamento del Pd in vista del confronto con l’incaricato ed il rinvio, per ora, di qualsiasi ipotesi di elezioni anticipate.
Neppure il Salone Internazionale di Vinitaly ha visto i leader delle varie forze politiche disponibili ad un confronto sull’impasse della formazione del governo. Nella giornata di ieri, hanno preso parte alla manifestazione, senza però incrociarsi, attentamente, il segretario della Lega Matteo Salvini, il capo politico dei 5 Stelle Luigi Di Maio e il segretario reggente del Partito Democratico, Maurizio Martina. Presenti anche la neo-eletta Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e il Governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, che si sono sì incontrati con il leader del Carroccio.
Clima teso e le posizioni rimangono le stesse del dopo voto. “Il paese aspetta da settimane, da 43 giorni ormai, che le forze che hanno prevalso il 4 marzo dicano con serietà cosa intendono fare. Ci vuole più rispetto dei cittadini, la smettano con questo spettacolo desolante fatto solo di tatticismi e personalismi”, ha avuto buon gioco affermare Martina.
Nel dibattito su governissimi e governi del Presidente, si inserisce il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, che in un’intervista a La Repubblica avanza l’idea di un “governo di transizione (qualora la situazione non si sbloccasse, ndr) supportato da tutte le forze e una commissione parlamentare per sbloccare riforme istituzionali e legge elettorale”, come ha voluto chiarire su Twitter. Proposta alla quale Salvini ha subito replicato: “A Calenda dico, mamma mia! Un governo con chi ha approvato la Fornero o vuole gli immigrati che cosa potrebbe fare? (…)“Sia chiaro a tutti, anche alle orecchie di chi non vuole intendere, che se vinciamo in Friuli e in Molise nel giro di 15 giorni si fa il governo”.
Ma nonostante i veti incrociati – da una parte il “no” categorico di M5S a Berlusconi (che riunirà i suoi mercoledì) e, dall’altra, la reticenza del Cav ad aprire al Movimento – a chi gli chiede se con Di Maio il discorso sia chiuso, Salvini risponde: “Non c’è niente di chiuso se ciascuno usa un po’ di responsabilità ed evita protagonismi e veti, io sono pronto a partire”.
All’evento presso Veronafiere oggi è stato invece il turno del premier Paolo Gentiloni che ha colto l’occasione per sottolineare il “bisogno di un contesto internazionale in cui l’economia si possa sviluppare senza incognite geopolitiche nel commercio, in cui gli scambi proseguano senza dazi, chiusure, tariffe, ma con la tutela dei prodotti originali, assolutamente necessaria”.
Un contesto internazionale (quello della Siria in particolare) altamente instabile e che sarà infatti oggetto dell’informativa urgente del Governo per cui l’Aula di Montecitorio si riunirà domani alle 15.30. Già convocate inoltre, sempre alla Camera, la conferenza dei capigruppo (ore 12.00) e la Commissione speciale per l’esame degli atti – urgenti – del Governo (ore 14.00). L’informativa sulla situazione in Siria avrà poi luogo anche in Senato alle 18.00.
Nel frattempo, l’Assemblea nazionale del Pd inizialmente convocata per il 21 aprile e volta a decidere le modalità di successione della Segreteria del Nazareno, è stata ufficialmente “rinviata” a data da destinarsi, dopo che venerdì scorso il reggente Maurizio Martina aveva annunciato di aver chiesto di rimandare l’appuntamento al presidente dei dem Matteo Orfini.
Sempre più vicine, due partite che sulla carta sembrano essere diventate importantissime. “Ogni voto conta – ha detto Salvini parlando delle regionali – e noi pensiamo che da queste possa venire un segnale nazionale di chiarezza e di cambiamento”. Esito quasi scontato. Si tratta delle elezioni regionali in Molise e in Friuli Venezia Giulia, l’una che dovrebbe eleggere il candidato dei 5 Stelle, Andrea Greco, già questa domenica, e l’altra che – a meno di sorprese impossibili – vedrà Massimiliano Fedriga della Lega, nuovo Governatore del Friuli.