Meloni nell’esecutivo? Intanto, occhi puntati sull’Europa. E Renzi va all’attacco
di S.C.
Secondo faccia a faccia in poche ore tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio oggi, alla Camera, dopo il vertice tra i parlamentari e i tecnici di ieri. Entrambi confermano: “Molte convergenze” e “Notevoli passi avanti” sul programma, ma ancora non si parla del nome del premier (oltretutto da registrare che nessuna nota è stata diramata come a seguito dei precedenti incontri). Un Di Maio che comunque mette in guardia: “Se poi non si chiude, si torna al voto”. Comunque, “il conflitto d’interessi sarà nel programma” come anticipato ieri sera dal braccio destro Vincenzo Spadafora. Tra i primi obiettivi del nuovo esecutivo ci dovrebbero essere anche il reddito di cittadinanza, la flat tax, legge Fornero e immigrazione. Da segnalare inoltre che Davide Casaleggio ha anticipato che il contratto di Governo alla tedesca verrà votato dal Movimento 5 Stelle sulla piattaforma Rousseau.
Domani Salvini e Di Maio si vedranno invece a Milano, nel primo pomeriggio, al Pirellone. Sulle trattative pesa anche la preoccupazione delle altre forze politiche in campo sull’attività del nuovo Governo e l’attenzione dell’Europa.
Sulla prima questione, oggi è intervenuto su Facebook Matteo Renzi dichiarando che adesso “Devono rispettare le promesse folli e irrealizzabili che hanno lanciato e rilanciato sui social e nelle piazze: riusciranno a fare una sola aliquota al 15% (flat tax) e dare 1.680€ netti al mese alle famiglie senza lavoro con due figli?”. L’ex segretario del Pd aggiunge: “Chiederemo conto delle loro bugie elettorali, ogni giorno”. Sull’Europa invece, botta e risposta tra Antonio Tajani e Luigi Di Maio, con il Presidente del Parlamento europeo che dichiara: “Tutti guardano con grande attenzione a quello che accadrà nel nostro Paese”. E con il capo politico dei 5 Stelle che risponde: “Chi vede questa ipotesi di Governo una minaccia per l’Europa forse vede una minaccia per la sua poltrona”. E rassicura che non ci saranno forzature sul deficit. L’obiettivo, secondo i 5 Stelle, è quello di rispettare i target e non superare l’1.5%.
In casa centrodestra attesa per il faccia a faccia di stasera tra Berlusconi e Salvini. Una Forza Italia che avverte la Lega: “Dite che la coalizione di centrodestra non si spacca”. Sul voto di fiducia al nuovo Governo invece, FI verso l’astensione o il voto contrario, a seconda dei nomi che verranno proposti compreso, naturalmente, il capo del Governo. Il partito di Berlusconi resta quindi nel centrodestra, ma valuterà se dare il suo appoggio in Parlamento di volta in volta; come opposizione dovrebbero andare a Forza Italia le presidenze delle Commissioni bicamerali di garanzia (c’è anche il Pd) ma non le Commissioni permanenti.
Ago della bilancia e importante il ruolo di Fratelli d’Italia. Da sciogliere ancora il nodo del possibile ingresso di Fdi al Governo. Potrebbe essere proprio Giorgia Meloni a far parte dell’esecutivo, forse alla Difesa o alla Salute (nelle scorse ore è circolato anche il nome di Guido Crosetto che nel frattempo ha smentito). Nel frattempo, proprio la Meloni ha convocato per lunedì la direzione nazionale.