Divergenze sui programmi. Contratto da sottoporre agli iscritti di Rousseau e a referendum nei gazebo per far partire il Governo
di LabParlamento
Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno comunicato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’esito dei colloqui andati avanti tutto il weekend a Milano. I leader del Movimento 5 Stelle e della Lega sono vicini all’intesa ma su alcuni temi permangono divergenze. Sul nome del premier, che a quanto si apprende, dovrebbe essere un politico e non un tecnico, per ora non trapela nulla. I due leader si riservano altro tempo prima di annunciare chi proporranno a Mattarella per Palazzo Chigi.
Tra Lega e 5 Stelle però ci sono ancora questioni aperte legate al programma, specialmente in materia di sicurezza, migranti e grandi opere strategiche. Entrambi gli schieramenti, ovviamente, stanno cercando di far prevalere le proprie posizioni, è il caso della Lega sul fronte dell’immigrazione. Durante il suo discorso in sala stampa, Salvini ha chiesto infatti che al Governo il Carroccio abbia “mano libera per la tutela della sicurezza dei cittadini e smantellare il business sulla pelle di queste persone”.
Salvini ha voluto inoltre ribadire non solo la volontà di non spaccare la coalizione di centrodestra (“Sono in questa veste non solo di segretario della Lega: una mia precondizione perché il governo partisse era che non si rompesse l’alleanza di centrodestra. E quindi ringrazio sia il presidente Berlusconi che il presidente Meloni”) ma anche la mancanza di convenienza politica per la Lega di fare un Governo con il Movimento 5 Stelle. “Stiamo facendo uno sforzo enorme per dare un governo stabile al Paese, perché se dovessimo ragionare per convenienza e sondaggi, dovremmo essere i primi a dire ‘Chi ce lo fa fare?’, lasciando tutto nelle mani del presidente e tornando alle urne” dichiara il leader della Lega.
In merito all’avanzamento delle trattative sul contratto di Governo, portate avanti dal tavolo tecnico che anche oggi si è riunito alla Camera, sia Salvini sia Di Maio hanno comunque sottolineato di esserne particolarmente fieri. “Ringrazio Di Maio e tutto lo staff dei 5 Stelle con cui stiamo lavorando giorno e notte”, così il Segretario federale della Lega.
Domani in mattinata torneranno a riunirsi le delegazioni M5S – Lega, mentre ancora non c’è una data per un nuovo incontro tra i leader.
A 71 giorni dal voto le due forze politiche hanno chiesto a Mattarella altro tempo per definire l’intesa, che tra l’altro poi dovrà anche essere votata online dagli iscritti alla piattaforma Rousseau. Ma anche la Lega vuole sentire la base e organizzerà un referendum nei gazebo in tutte le piazze d’Italia, tra sabato e domenica.
In particolare, Di Maio ha fatto intendere che qualora la base del Movimento 5 Stelle non dovesse approvare il contratto, i 5 Stelle potrebbero non procedere con la formazione del Governo con la Lega, Governo che secondo il leader del Movimento dovrebbe nascere con l’obiettivo di durare 5 anni.
Sul fronte della Lega invece, da segnalare il tono cupo e da campagna elettorale con il quale Salvini ha affrontato il discorso davanti alla stampa al Colle, che potrebbe far pensare che, complice anche il doppio filo che lega Salvini a Berlusconi, possa voler rompere le trattative (o utilizzare questa strategia per ampliare il suo potere negoziale, ndr).
Il Quirinale nel frattempo, in maniera informale, prende atto della richiesta (lasciando trapelare che il tempo è quasi finito) e concede qualche giorno, in attesa di sapere quando le forze politiche saranno pronte.