Centrodestra si spacca sul Def, con Forza Italia che vota contro. Salvini ad Aosta per le elezioni di domenica (previsto un incontro con Berlusconi)
Di Simona Corcos
Salvini arriva ad Aosta, dove incontrerà Silvio Berlusconi, dopo una mattinata che lo ha visto impegnato nel vertice con Luigi Di Maio per la chiusura del Contratto e la ricerca del premier. Al centro del confronto gli ultimi nodi da sciogliere sul programma, che sembra essere quasi chiuso. Di Maio anticipa che presto, forse domani, sarà messo online per la votazione degli iscritti. Resta aperta invece la questione della premiership, che vede in pole parlamentari del Movimento 5 Stelle tra cui lo stesso Di Maio, Bonafede, Carelli e Crimi. Salvini, qualora non dovesse andare a Palazzo Chigi, reclama la guida del Ministero dell’Interno. Il lavoro sul contratto è quasi ultimato a detta del Movimento, in carico adesso al tavolo tecnico, e non più alle parti politiche, che potrebbero comunque incontrarsi nuovamente nel weekend. Il leader della Lega ha voluto comunque ribadire “Lunedì si chiude, o la parola torna a Mattarella”.
Atteso per domani invece il Consiglio federale della Lega, alle 14, in Via Bellerio, a Milano. All’ordine del giorno le comunicazioni del segretario federale: non è quindi escluso che Matteo Salvini possa sottoporre al Consiglio il contratto sottoscritto con il Movimento 5 Stelle.
Con la bozza del contratto non ancora chiusa, arrivano anche, come riporta l’agenzia Ansa, dichiarazioni da Mosca: fonti del Cremlino fanno sapere che il passaggio che esprime la volontà di ritirare immediatamente le sanzioni Ue alla Russia viene apprezzato da Mosca; un “buon segno”, sostengono le fonti in questione, anche se, sottolineano, l’Italia sarà chiamata ad uno “sforzo maggiore” in sede europea se davvero vuole che le sanzioni vengano abolite.
Nel frattempo Paolo Gentiloni, a margine del vertice Ue con i Balcani occidentali a Sofia, fa notare che “Abbiamo dimostrato con i fatti che rispettando le regole europee si può concorrere a modificarle. Se si andasse fuori strada a essere danneggiati non sarebbero gli euroburocrati ma i cittadini italiani”.
Def: mentre nelle Commissioni speciali son arrivati i primi voti contrari di Forza Italia, si è concluso l’esame del provvedimento, che passa all’esame delle Aule di Camera e Senato. I mandati a riferire la prossima settimana sono stati conferiti ai rispettivi relatori (Alberto Bagnai – Lega – in Senato e Laura Castelli – M5S – alla Camera), con i voti favorevoli di Lega e Movimento, l’astensione del Pd alla Camera (mentre al Senato ha votato a favore) e il voto contrario di Forza Italia. I senatori azzurri hanno poi dichiarato: “Il gruppo di Forza Italia ha votato contro il mandato al relatore sul Def per una lineare e chiara presa di posizione, che riguarda sia la politica economica del governo a guida Pd, che ha presentato il Def, sia la confusa situazione che allo stato, soprattutto in materia economica, vede un quadro dove peraltro annunci di ogni genere aumentano una grande incertezza”.
Attesa infine per sabato 19 l’assemblea del PD. La mediazione del segretario reggente Maurizio Martina, appoggiata anche dal Governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti, non piace al presidente Matteo Orfini, secondo cui l’assemblea non può eleggere un segretario e al tempo stesso convocare il congresso anticipato del partito: necessario scegliere una delle due strade. Zingaretti ha così commentato su Facebook: “La proposta Martina a me sembra ragionevole e condivisibile. Eleggere un segretario in assemblea e fare il congresso. Nei prossimi mesi dovremo certo discutere e decidere ma anche lottare, batterci, fare opposizione in Parlamento e nei territori. Con il Governo che si sta formando mi sembra difficile sia possibile farlo sotto la guida di una commissione congressuale. Dobbiamo salvare il PD e questa, io credo sia la priorità assoluta”.