Di Maio ai dipendenti: Fusione Ministero Lavoro – Mise? Lo vedremo
di LabParlamento
Il leader del Movimento 5 Stelle, Vicepremier e Ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio oggi ha incontrato i riders della gig economy e gli imprenditori del “Drappo bianco” che denunciano il peso del fisco e della burocrazia. Son stati i primi incontri, dal valore simbolico, al Ministero del Lavoro e al Ministero dello Sviluppo economico. Nel primo caso, un’occasione per evidenziare la volontà di tutelare una nuova categoria di lavoratori “simbolo di una generazione abbandonata che non ha ne tutele e a volte nemmeno un contratto”. Di Maio ha evidenziato la volontà di garantire loro un’assicurazione ed una paga minima dignitosa.
In merito alla fusione del Ministero del Lavoro e del Ministero dello Sviluppo economico, Di Maio ha dichiarato, incontrando i dipendenti del Mise: “Se ci sarà una fusione lo vedremo. Io voglio parlare con le vostre direzioni generali, voglio capire se questi due ministeri vanno fusi o vanno gestiti politicamente insieme. Io ho una convinzione: che unire la parte datoriale e dipendente può creare più pace sociale ma non unire dal punto di vista amministrativo ma dal punto di vista politico sì”.
Il leader del Mise ha poi dichiarato: “Qui possiamo fare una piccola rivoluzione per le imprese, l’energia, le telecomunicazioni, dell’economia sostenibile, della green economy. Sarà molto importante valorizzarlo”.
Sempre in materia di sinergie tra Ministeri, si evidenzia come oggi, il Ministro della Salute Giulia Grillo abbia dichiarato la sua volontà di avere un rapporto sinergico con il Mef, per invertire la rotta sul finanziamento del Servizio sanitario nazionale.
Giornata d’insediamento anche al Mipaaf, dove il neo ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio ha dichiarato che il primo impegno sarà la difesa del Made in Italy agroalimentare sia contro le contraffazioni e l’italian sounding che in Europa. L’obiettivo dichiarato è quello di lavorare in sinergia con le associazioni di categoria, difendendo il lavoro e il reddito degli agricoltori, allevatori italiani.
Fronte aperto sulla Flat tax dopo le dichiarazioni dei leghisti Bagnai e Siri. Oggi infatti hanno annunciato che la Flat tax entrerà in vigore l’anno prossimo a partire dai redditi d’impresa, con un rinvio della flat tax per le famiglie. Siri ha però precisato: “Non è vero che dal prossimo anno la Flat Tax entrerà in vigore solo per le imprese, ma ci sarà anche per le famiglie. Poi tutto sarà a regime per il 2020. Si deve partire con degli step: il sistema è diverso perché la Flat Tax per le imprese c’è già e noi la estendiamo anche a società di persone, Partite Iva etc. E’ una riforma storica perché viene trasferito a 5 milioni di operatori quello che oggi è solo per 800mila imprese“. Dure erano state le critiche del segretario reggente del Partito Democratico Maurizio Martina, per il quale “continua la presa in giro degli italiani da parte di Lega e M5S. Sulle imprese fanno finta di non sapere che abbiamo già fatto noi: Ires (dal 27,5 al 24%) e Iri (al 24% per le Pmi). Basta propaganda”.
Proteste anche da Forza Italia, che la Flat tax l’aveva inserita nel programma unitario del centrodestra insieme alla Lega: “Nel nostro programma c’era la sterilizzazione dell’Iva e la FlatTax da subito a un’aliquota, al 23%. Se fanno altro disattendono non solo il loro contratto, ma anche il programma di centrodestra” dichiara Renato Brunetta.
Atteso per domani alle 12 il discorso d’insediamento del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte al lavoro per la questione di fiducia e il G7. Proprio in vista di quest’ultimo vertice canadese, Conte ha incontrato il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi.
Sempre in materia di esteri, a seguito di un weekend all’insegna delle polemiche sulla questione migranti, il Ministro dell’Interno Matteo Salvini, dopo che la Tunisia ha convocato l’ambasciatore italiano alla luce delle sue affermazioni sui migranti ha dichiarato: “Saremo ben contenti di organizzare un incontro nel più breve tempo possibile con il collega ministro dell’Interno tunisino per rafforzare e rinsaldare i rapporti sul fronte immigrazione“.
Da segnalare infine che Danilo Toninelli, Ministro delle Infrastrutture e capogruppo M5S uscente, ha fatto sapere che il suo sostituto alla carica di capogruppo al Senato verrà eletto al più presto, tra domani e mercoledì al massimo.