Gli introiti derivanti dalle cessioni di partecipazioni dirette andranno al fondo ammortamento dei titoli di Stato per essere utilizzati, attraverso il riacquisto o il rimborso a scadenza, per la riduzione del debito”. Sono le parole pronunciate oggi – 11 marzo 2014 – dal viceministro dell’Economia, Enrico Morando, durante un’audizione in commissione Trasporti alla Camera in merito alla privatizzazione di Poste.
Sarà finalmente possibile tradurre in atti di Governo il suggerimento che il buon senso propone al soggetto che abbia un grande debito e disponga di un grande patrimonio: usare una quota di quel patrimonio affinché il suo servizio non risulti oneroso in rapporto al flusso del suo reddito. Non è perché ce lo impone Bruxelles, come troppo spesso molti continuano a dire, ma per corrispondere ai nostri interessi”, ha sottolineato Morando.
L’esponente del Governo ha poi concluso, ricordando la necessità di non commettere errori fatti in passato, come quelli di aver provveduto a privatizzare senza prima liberalizzare i mercati di riferimento delle società privatizzande, caso esemplare da non ripetere quello di Telecom.