Trasparenza e democraticità gli assi portanti della nuova proposta di legge
Mercoledì 8 giugno 2016 la Camera ha approvato in prima lettura il testo unificato delle proposte di legge concernenti disposizioni in materia di partiti politici. Per produrre il testo unificato sono state elaborate dalla Commissione Affari costituzionali quasi 20 proposte di legge presentate da tutti i Gruppi parlamentari. Hanno votato a favore della legge Pd, Ap, Scelta Civica, Psi, Ala, si sono astenuti Forza Italia, Lega Nord, Fdi, M5s e il gruppo di Democrazia solidale-Centro democratico. Il no è arrivato invece dai deputati di Sinistra Italiana e dai Conservatori e Riformisti.
Due le finalità del provvedimento: maggiore trasparenza nella gestione, anche economica, dei partiti, dei movimenti e dei gruppi politici organizzati; rafforzamento dei requisiti di democraticità per favorire una più ampia partecipazione dei cittadini alla vita politica del nostro Paese.
Quali sono i principali punti della riforma?
Il testo unificato riconosce il diritto dei cittadini di associarsi liberamente in partiti, movimenti o gruppi politici organizzati per concorrere alla formazione dell’indirizzo politico e all’elaborazione di programmi per il governo nazionale e locale, alla selezione e al sostegno di candidati alle elezioni, nel rispetto del principio della parità di genere. Viene riconosciuto a tutti gli iscritti il diritto di partecipare, senza discriminazioni, alla determinazione delle scelte politiche che impegnano il partito.
Vengono disciplinate le attività legate alla partecipazione alle elezioni politiche: per potersi presentare alle elezioni qualsiasi partito, movimento o gruppo politico organizzato dovrà fornire, se privo di statuto registrato, una dichiarazione minima di trasparenza (da pubblicare sul sito del Ministero dell’Interno nella sezione “Elezioni trasparenti”) in cui dichiara ufficialmente chi è il rappresentante legale del partito, qual è il simbolo, quali gli organi, la loro composizione e le relative attribuzioni e le modalità di selezione dei candidati, oltre alla lista degli stessi.
La riforma dedica anche un capitolo alla trasparenza dei finanziamenti, che dovranno essere sempre tracciabili, e alla loro pubblicità: nelle pagine Web i partiti, i movimenti e gruppi politici organizzati dovranno istituire un’apposita e accessibile sezione “Trasparenza”, in cui dovranno essere pubblicati oltre allo statuto (o dichiarazione sostitutiva) il rendiconto di esercizio, l’elenco dei beni mobili e immobili di cui sono intestatari i partiti (elenco che deve essere aggiornato entro il 15 luglio di ogni anno) e le erogazioni finanziarie.
Per le erogazioni di importo pari o superiore a 5.000 euro annui è stabilito l’obbligo di pubblicazione, con l’indicazione del nome del soggetto erogante, del relativo ammontare e dell’anno in cui sono state percepite; le erogazioni di importo compreso tra i 5.000 e i 15.000 euro potranno essere pubblicate solo previo consenso del soggetto erogante. La pubblicazione perdura sino al 31 dicembre del secondo anno successivo a quello in cui l’erogazione è stata effettuata.
Sul fronte delle donazioni pari o superiori a 5.000 euro annui in favore di partiti politici o loro articolazioni politico-organizzative, gruppi parlamentari, membri (e candidati) del Parlamento italiano e europeo, consiglieri (e candidati) regionali, provinciali, metropolitani e comunali, nonché titolari di cariche politiche e amministrative, è previsto l’obbligo di effettuare una dichiarazione congiunta sottoscritta dal donatore e dal ricevente.
Queste informazioni devono essere comunicate ogni anno a un’apposita Commissione per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti e dei movimenti politici, pena l’applicazione di sanzioni amministrative.
Ogni iscritto a partiti o movimenti avrà il diritto di conoscere, nel rispetto della privacy, chi sono gli altri iscritti; l’apposita anagrafe non sarà online, per ragioni di privacy, ma dovrà essere consultabile dagli iscritti.
Il provvedimento è a oggi all’esame del Senato.
Per approfondimenti, i dossier del Servizio Studi.
Articolo di S.C.