Il calo dell’occupazione colpisce le donne under 49. Aumentano gli inattivi e crescono lavori a termine e indipendenti. Mancano all’appello 16 mila dipendenti permanenti.
di Stefano Bruni
È un’Italia che sembra “andare al contrario” quella che emerge dalle stime sugli occupati e sui disoccupati diramate oggi dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) con il consueto comunicato.
Gli occupati a luglio diminuiscono di 28 mila unità mentre tutti si sarebbero aspettati una crescita dell’occupazione spinta dai “lavoratori stagionali”.
La contrazione registrata in termini di occupazione colpisce le donne più giovani mentre cresce la quota di lavoratori “over 50”.
Aumentano gli inattivi (il 26,7% hanno tra i 25 e i 34), soprattutto donne, di circa 89 mila unità, portando il relativo tasso al 34,3% (in crescita cioè dello 0,3%).
Crescono nel trimestre i lavoratori a termine (+113 mila) e gli indipendenti (+54 mila) mentre registrano un lieve calo i dipendenti permanenti (-16 mila).
In effetti sembrerebbe proprio che alcuni andamenti siano un po’ “contrari” a ciò che ci si aspetterebbe, ma per fortuna il comunicato di oggi dell’Istat non è solo a tinte scure.
Infatti, a luglio il tasso di disoccupazione scende al 10,4%, con un calo di 0,4 punti percentuali rispetto a giugno, tornando ai livelli di marzo 2012. Parimenti, cala anche la disoccupazione giovanile, scesa il mese scorso al 30,8% (-1,0 punti), ovvero al minimo da ottobre 2011.
Nonostante poi il calo dell’occupazione a luglio, l’Istat non esclude «una intensa crescita occupazionale nel trimestre maggio-luglio rispetto ai tre mesi precedenti e il proseguimento delle tendenze espansive su base annua».
Nei tre mesi gli occupati sono infatti aumentati dello 0,7% rispetto al trimestre precedente, pari a +151 mila unità. L’aumento riguarda sia donne che uomini e tutte le classi d’età, pur concentrandosi tra gli ultracinquantenni (+123 mila).
Su base annua, rileva ancora l’Istat, a luglio l’occupazione cresce dell’1,2%, pari a +277 mila unità. L’espansione interessa uomini e donne e si concentra tra i lavoratori a termine (+336 mila); in ripresa anche gli indipendenti (+63 mila), mentre calano in misura rilevante i dipendenti permanenti (-122 mila). Crescono soprattutto gli occupati ultracinquantenni (+381 mila) e i 15-34enni (+42 mila) mentre calano gli occupati tra i 35 e i 49 anni (-146 mila).
Al netto della componente demografica, dice però l’Istituto di statistica, si stima un segno positivo per l’occupazione in tutte le classi di età.
Il trend degli occupati, in effetti, dal gennaio 2013 (Fig. 1) è crescente.
Di segno opposto, giustamente, l’inclinazione della curva (Fig. 2) che riporta l’andamento, dal gennaio 2013 ad oggi, del tasso di disoccupazione, sceso al 10,4% (- 0,4% su base mensile).