Dopo la amministrative, segnali poco positivi all’Esecutivo da Area Popolare.
I senatori di AP e di Ala hanno votato questa mattina a favore di un emendamento di Forza Italia al DdL terrorismo, battendo Governo e maggioranza in Aula al Senato. L’emendamento, a prima firma Giacomo Caliendo (FI), modifica la pena prevista per “chi procura a sé o ad altri materia radioattiva; crea un ordigno nucleare o ne viene altrimenti in possesso”.
La reclusione aumenta ad un periodo non inferiore a quindici anni per la detenzione di ordigni nucleari.
Con questa modifica, il provvedimento riguardante la ratifica di cinque accordi internazionali in materia di lotta al terrorismo dovrà tornare nuovamente alla Camera, allungando i tempi di approvazione (la maggioranza attendeva il via libera definitivo in giornata).
A favore dell’emendamento 102 sì, mentre 92 senatori hanno votato contro e 4 si sono astenuti. A incidere sulla votazione la scarsa presenza dei parlamentari PD in Aula: su 113 senatori erano presenti 80 esponenti del partito di maggioranza relativa. Il segnale al Partito Democratico sembra quindi arrivare da NCD: sono 9 i senatori che hanno votato a favore dell’emendamento presentato dall’opposizione.
Renato Brunetta, Presidente dei deputati di FI, su Twitter ha evidenziato che si potrebbe trattare del primo “pizzino” di Verdini a Renzi.
Ciro Falanga, senatore verdiniano, e Renato Schifani, Presidente dei senatori di Area Popolare, hanno voluto però precisare in Aula che non devono essere attribuiti significati politici a questo voto, motivando la scelta di questa corrente di senatori sulla base di sensibilità di coscienza rispetto all’inasprimento della pena.
Zanda, Presidente del gruppo PD in Senato, ha accusato Forza Italia di ostacolare i lavori; le opposizioni hanno replicato che la correzione, attraverso il libero confronto parlamentare, di scelte inopportune o di errori di valutazione, soprattutto in materie con profili tecnici, dovrebbe essere la regola e non l’eccezione.
Il Presidente del Senato Grasso è stato infine costretto a rinviare l’esame del provvedimento alla prossima settimana per mancanza di numero legale.
Articolo di S.C.