Pubblicate le classifiche del Sole24Ore e di Italia Oggi-Sapienza sul benessere economico-sociale delle principali città italiane: Milano si conferma capitale della ricchezza, bene l’offerta culturale a Roma: noi di LabParlamento lo avevamo detto già un po’ di tempo fa
di Maria Carla Bellomia
Città che vai, classifica che trovi. Si può misurare con una graduatoria la qualità della vita nelle principali città italiane, così come le loro performance? Secondo due recenti indagini statistiche, pubblicate a pochi giorni l’una dall’altra, sembrerebbe proprio di sì.
L’indagine 2018 del Sole 24 Ore analizza, affidandosi ad una misurazione quantistica, il benessere che si respira in 107 province italiane, giudicandole in base a sei macro aree tematiche riferite alla ricchezza e i consumi, agli affari e al lavoro, all’ambiente e ai servizi, alla demografia e alla società, alla giustizia e alla sicurezza, alla cultura e al tempo libero.
Confermando in parte quanto già anticipato nel nostro dossier di approfondimento pubblicato da LabParlamento a fine ottobre, è Milano a guidare, per la prima volta, la graduatoria delle città dove si vive meglio, recuperando sette posizioni e scalzando così la provincia di Belluno risultata vincitrice nell’anno precedente. Chiude la classifica, per la quarta volta in 29 edizioni, Vibo Valentia, preceduta da numerose province del Sud Italia e accompagnata da Foggia e Taranto, rispettivamente in penultima e terzultima posizione.
Il capoluogo lombardo è risultato, per ben sette volte, ai primi tre posti in base alla misurazione del quotidiano economico basata su 42 parametri che compongono per il Sole 24 Ore la qualità della vita.
Ma è il livello di ricchezza – e quello dei consumi – a far recuperare a Milano ben sette posizioni e a farla volare in cima alla classifica, con il punteggio più alto in termini di Pil pro capite: il capoluogo lombardo è infatti al primo posto per depositi in banca pro capite e per consumi medi in beni durevoli.
Non mancano però le criticità, soprattutto in ambito giustizia e sicurezza: sorprende ad esempio il dato sull’incidenza di scippi e borseggi e quello del primato, subito dopo Napoli, sul numero di rapine. Non scendono poi i prezzi delle case, con i canoni di locazione più elevati di tutta Italia, altro punto debole della provincia milanese.
L’alto tenore di vita che si respira a Milano non è però l’unico dato degno di nota ad emergere dalla classifica.
Sono infatti tutte del nord le città qualificate nella top ten della graduatoria, mentre bisogna scendere fino al 21esimo posto per trovare una città che fa simbolicamente da spartiacque tra il nord e il sud del Paese a livello di benessere economico – sociale: parliamo di Roma, che recupera tre posizioni rispetto all’anno precedente.
Più che in termini di Pil – in costante riduzione dal 2011 ad oggi, con uno scarto di oltre 10.000 euro rispetto a Milano – il benessere dei romani si misura nei buoni risultati ottenuti nel settore dell’offerta culturale e del tempo libero, e nella maggiore propensione agli investimenti, mentre negativi sono i dati riferiti all’indice di litigiosità nei tribunali e alle denunce per reati legati agli stupefacenti, così come i prezzi delle case, in media i più elevati d’Italia.
La graduatoria del Sole 24 ore conferma d’altra parte il crescente divario tra il nord e il sud del Paese, già emerso con i dati pubblicati oggi dall’Istat e analizzati da Lab Parlamento.
Ma se si cambia la graduatoria cambiano anche i risultati: parzialmente differenti sono infatti i dati statistici pubblicati dal quotidiano Italia Oggi, in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, per cui sarebbe questa volta Bolzano la città con la più alta qualità della vita, seguita, come l’anno scorso, da Trento e Belluno.
Sono nove in questo caso i parametri considerati dallo studio: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita.
Nella classifica finale Milano – che si qualifica prima per utilizzo di servizi digitali come smart city – è solo al 55esimo posto ma comunque davanti a Roma di 30 posizioni.
Cosa succede poi quando il confronto si allarga alle altre città del mondo? Secondo la ricerca “Quality of Living” 2018, della società di consulenza Mercer, le grandi capitali europee sono tra le città dove si vive meglio al mondo ma per trovare la prima italiana bisogna scendere alla 42esima posizione, dove è nuovamente Milano a fare da capofila. Roma occupa invece la 57esima posizione, la stessa dell’anno scorso, ma ha fatto registrare, secondo la società di consulenza, negli ultimi 20 anni, un aumento significativo della qualità della vita in termini di miglioramento dei servizi pubblici, di quelli bancari, nonché l’offerta di attività ricreative e di divertimento.
In conclusione, per quanto la qualità della vita sia un fattore legato molto spesso – a giudizio di chi scrive – più al sentimento percepito che all’efficienza dei servizi e che non sia sempre facile poter misurare il benessere in numeri, è pur vero che le statistiche sembrano confermare una differente velocità di crescita del duo Roma-Milano dal punto di vista del benessere, della qualità della vita, dello sviluppo sostenibile e che il primato di Milano, consacrato dalla classifica del Sole 24 Ore, conferma quel respiro “europeo” e quella capacità attrattiva che il capoluogo lombardo si è conquistato negli ultimi anni e che l’avvicina sempre di più agli standard di efficienza delle grandi capitali d’Europa.