Nessun “agguato” da parte dei senatori di Area popolare. Il Governo Renzi ha i numeri in Senato sul ddl in materia di enti locali, anche senza i verdiniani
Nella giornata di mercoledì 13 luglio 2016, il Senato ha approvato con 184 voti favorevoli, 45 contrari e 44 astensioni, il disegno di legge in materia di equilibrio dei bilanci delle regioni e degli enti locali. È stato superato senza intoppi il primo test sulla tenuta del Governo Renzi in Senato, dopo i fatti che hanno interessato il Ministro Angelino Alfano e le fibrillazioni sull’eventuale ingresso dei verdiniani di ALA tra le fila della maggioranza. Sul provvedimento era infatti necessario superare la soglia della maggioranza assoluta di 161 voti e non c’è stata la temuta “imboscata” di una parte dei senatori di Area Popolare, che avrebbero potuto lanciare un segnale di contrarietà rispetto alla linea politica scelta dai vertici del Nuovo Centrodestra.
Il disegno di legge approvato in Senato è composto da quattro articoli: l’art. 1 sostituisce i quattro saldi di bilancio con un unico saldo non negativo, in termini di competenza, tra entrate e spese finali; introduce il fondo pluriennale vincolato, quale strumento di programmazione e previsione delle spese territoriali; prevede che le misure correttive del saldo negativo siano in quote costanti; affianca alle sanzioni, premi per gli enti locali virtuosi; l’art. 2 modifica le norme concernenti il ricorso all’indebitamento da parte delle regioni e degli enti locali, prevedendo che le operazioni di investimento attraverso l’utilizzo di risultati di esercizi precedenti siano effettuate in base a intese regionali; l’art. 3 modifica le disposizioni sul concorso dello Stato al finanziamento dei livelli essenziali e delle funzioni fondamentali nelle fasi avverse del ciclo o al verificarsi di eventi eccezionali; l’art. 4 modifica le disposizioni relative al concorso delle regioni e degli enti locali alla sostenibilità del debito pubblico, tramite il contributo al fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato.
Gli emendamenti che sono stati approvati con voto unanime in Commissione prevedono una fase transitoria dal 2017 al 2019 per l’introduzione del fondo pluriennale vincolato, patti di solidarietà nazionali per le operazioni di indebitamento e investimento realizzate con l’utilizzo dei risultati di esercizi precedenti, e infine la trasmissione al Parlamento dello schema di decreto attuativo previsto dall’articolo 2. Prima del voto finale, in Assemblea è stato approvato un emendamento all’art. 4 in base al quale, ai fini dell’accesso ai dati statistici, l’Ufficio parlamentare del bilancio è equiparato agli enti che fanno parte del Sistema statistico nazionale.
Incassato il voto favorevole a Palazzo Madama, il testo del disegno di legge passa quindi alla Camera dei deputati.