Secondo il Mef previsto un aumento del reddito pro-capite e una riduzione della disuguaglianza, un taglio del tasso di mancata partecipazione al lavoro e riduzione del gap tra uomini e donne, riduzione delle emissioni di Co2 e della criminalità predatoria. Eccesso di peso e speranza di vita in buona salute in miglioramento così come la giustizia civile
“L’Italia è un paese maggiormente diviso lungo linee sociali e territoriali rispetto alla media europea e dei paesi OCSE”. Lo dice il Ministro Tria nella seconda edizione della relazione al Parlamento sugli indicatori di benessere equi e sostenibile (Bes)
Per rispondere a queste divisioni, “l’inclusione è al centro della politica economica del governo”, prosegue il ministro dell’Economia.
Nella relazione si fanno previsioni, anche se di natura provvisoria, ottimistiche per il prossimo triennio 2018 – 2021. Reddito di cittadinanza e quota 100 per la pensione anticipata, insieme all’estensione della flat tax per gli autonomi, secondo Tria, «porteranno ad un apprezzabile aumento del reddito disponibile pro capite, ad una riduzione della diseguaglianza dei redditi e ad un marcato calo della povertà assoluta».
Secondo il Mef i “risultati presentati……sono incoraggianti per tutti gli indicatori”.
Per quanto riguarda gli indicatori economici è previsto un aumento consistente del reddito procapite pari a 4,5 punti percentuali (il dato del 2018 è di 22.811 euro e già nel 2019 si attesterà sui 23.371 per arrivare a 24.432 nel 2021) e una leggera riduzione (-0,5%) della diseguaglianza dei redditi. Previsioni legate principalmente dall’introduzione del reddito di cittadinanza che si prevede avrà effetti positivi anche sulla riduzione della povertà assoluta.
Sul fronte del lavoro si presume un taglio del tasso di mancata partecipazione (-1.1%) che passerà dal 19,4% al 18,3%, una riduzione del gap tra uomini e donne (con la disoccupazione femminile che passerà dal 22,8% al 21,2%) e una maggiore partecipazione al mondo del lavoro delle mamme.
Nel dominio ambiente le emissioni di Co2 procapite si ridurranno (da 7,1 a 7 tonnellate) per effetto degli incentivi sull’efficienza energetica e del bonus sulle auto elettriche. Entrambi gli indicatori del dominio salute, eccesso di peso e speranza di vita in buona salute avranno un miglioramento grazie ad interventi negli ospedali e alla costruzione di nuovi impianti sportivi. Sul fronte dell’istruzione si riduce il tasso di uscita precoce dal sistema scolastico. Bene anche la sicurezza, con una riduzione dell’indice di criminalità predatoria, e il miglioramento dell’efficienza della giustizia civile grazie ad un piano di assunzioni di forze di polizia e magistrati che dunque darà segnali positivi in relazione al dominio “politica e istituzioni”.
Nella relazione si prendono in esame le misure del governo inserite nella legge di bilancio 2019 e nel decreto dignità e che sono ritenute rilevanti per i domini del benessere monitorati attraverso i dodici indicatori.
Anzitutto, il reddito di cittadinanza che «non è soltanto una misura di sostengo ma anche di attivazione della popolazione in età lavorativa e di formazione dei disoccupati e inattivi». Gli effetti secondo il Governo in carica saranno molteplici soprattutto in termini di diminuzione della disoccupazione e della povertà. Altro elemento cardine, il piano per le assunzioni nel pubblico impiego (con uno stanziamento di 130 milioni nel 2019), la disattivazione delle clausole di salvaguardia (vale a dire degli aumento delle aliquote Iva e delle accise sui carburanti), il rilancio degli investimenti (in particolare con una dotazione di 35 miliardi per gli enti locali) e infine l’estensione del regime forfettario della flat tax con imposta sostituiva unica ai redditi autonomi.
Nella relazione anche l’aggiornamento degli otto indicatori BES per cui non si fornisce la previsione per il periodo 2018-2021.
Infine, nella relazione, “dato il ruolo dell’inclusione sociale nella legge di Bilancio 2019, si è scelto di dedicare un approfondimento all’indice di povertà assoluta”.
“Tuttavia – si dice nella parte finale del documento – si deve rilevare che non è possibile effettuare una sovrapposizione perfetta tra la platea di potenziali beneficiari del Reddito di Cittadinanza e le famiglie in povertà assoluta”. Ma dopo questa doverosa premessa, il Mef prevede che il reddito ci Cittadinanza sarà in grado di dare una “scossa” da 4,9 miliardi di € alla spesa per consumi delle famiglie in condizioni di povertà assoluta.