Italia fuori dalla recessione? Per alcuni si, per alcuni no, per alcuni ni. I commenti sui social impazzano. I giornali si dividono. Grande attesa ora per i dati della Commissione Ue e per le elezioni Europee
“L’Italia è fuori dalla recessione…….”, ha esordito il Ministro dell’Economia Tria, pochi giorni fa, commentando i dati Istat sulle stime preliminari del PIL. E proseguendo ha precisato che “….nel primo trimestre il PIL è cresciuto dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. La stima dell’ISTAT evidenzia come l’economia italiana abbia quasi integralmente recuperato la caduta del PIL registrata nella seconda metà del 2018”.
C’era grande attesa per questi dati e tanti, Esecutivo in pole position, ne hanno evidenziato la positività. Altri, invece, hanno sottolineato il “moderato recupero”.
Ma sono bastati questi pochi numeri per far diventare l’hastag #recessione trend topic. Segno che il tema è sentito.
L’Istat, dal canto suo, ha cercato di mantenere il proprio equilibrio, tentando di non lasciare trasparire nel suo “commento” troppo ottimismo, né troppo pessimismo. Ma soprattutto ci ha tenuto a chiarire che “questa stima preliminare ha, come di consueto, natura provvisoria…….”
Anche qui le interpretazioni sono state diverse e contrastanti. C’è chi ha tirato un sospiro di sollievo (per la serie “dato provvisorio, ma comunque positivo”), chi ha inneggiato alla “uscita dalla recessione”, chi ha scherzato sulla minima e provvisoria crescita.
I comunicati stampa si sono susseguiti per quasi tutta la giornata, da un lato la maggioranza, dall’altro le opposizioni.
Anche i giornali si sono divisi: Corriere della Sera e Il Fatto quotidiano più “ottimisti”, Repubblica e Libero molto meno, in equilibrio Messaggero e Sole 24 ore.
Insomma le poche indicazioni dell’Istat hanno scaldato l’Italia e le reti social, anche se il vero caldo si è manifestato nei giorni scorsi.
Il 7 maggio è arrivato infatti il verdetto della Commissione europea sulle stime macroeconomiche e questa volta i dati avranno delle conseguenze più “concrete”.
Sarà sulla base di queste non entusiasmanti stime infatti che l’Ue stilerà, entro un mese, (il 5 giugno) le raccomandazioni specifiche per Paese e, secondo alcuni, sempre da li potrebbe partire la proposta di apertura di una procedura sui conti italiani.
Tutto questo accade e si sviluppa nel pieno del rinnovo del Parlamento europeo e nel bel mezzo di una campagna elettorale molto “hard”. Fare o solo ipotizzare possibili scenari è dunque operazione più ardua del solito.
Una cosa è certa però: se le stime provvisorie del Pil pubblicate dall’Istat hanno diviso e acceso i social, le indicazioni dell’Ue hanno reso incandescente il clima per il Governo e per gli italiani. E questa volta o tutti da una parte o tutti dall’altra.