I gestori di quasi la metà del capitale investito a livello globale hanno inviato una lettera ai Governi del G20, chiedendo il rispetto degli Accordi di Parigi del 2015. Tuttavia, nel 2019 le major degli idrocarburi aumenteranno gli investimenti in Oil&Gas
Tornano a salire gli investimenti in oil & gas
Giovedì 27 giugno, Euractiv ha pubblicato un report, sponsorizzato da Lukoil (compagnia di Oil&Gas russa), sugli investimenti delle major nelle attività estrattive.
Il report sottolinea che gli investimenti nelle attività di esplorazione da parte delle major degli idrocarburi è in fase di forte contrazione dal 2011. Tuttavia, secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia, nel 2019 gli investimenti saliranno a 60 miliardi di dollari, con un incremento del 18% rispetto al 2018.
Gli ambientalisti, che leggono questo dato in contraddizione con l’emergenza climatica, lamentano i bassi investimenti delle major in energie rinnovabili. Infatti, secondo uno studio del Carbon Disclosure Project, le 24 maggiori aziende attive nell’oil & gas a livello mondiale hanno investito in energia pulita solo l’1,3% dei loro bilanci del 2018. Un dato che però rappresenta un aumento di quasi il doppio rispetto allo 0,68% relativo al periodo 2010-2017.
Il report conclude che gli investimenti in esplorazione oil & gas hanno un ROI più elevato rispetto agli investimenti in rinnovabili anche se, questi ultimi risultano competitivi se comparati al ciclo completo delle attività upstream, dalla fase di esplorazione alle operazioni finanziarie di fusioni e acquisizioni.
GUE/NGL: proposta una Commissione sull’emergenza climatica
Il Gruppo confederale della Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica (GUE/NGL) del Parlamento europeo ha proposto di costituire una Commissione parlamentare speciale per l’emergenza climatica. Nella proposta, la nuova Commissione dovrebbe avere il profilo di una taskforce come quella costituita per lo scandalo del Dieselgate.
Vista la frammentazione delle Commissioni che ad oggi si occupano di politiche ambientali (ENVI, ITRE, TRAN e AGRI) GUE/NGL ha avanzato la necessità di una cabina di regia e controllo che tenga il punto sugli obiettivi climatici.
Diverse ONG si sono dette favorevoli all’iniziativa ponendo l’accento sul fatto che la nuova Commissione per funzionare dovrebbe avere il mandato di decidere su tutta la legislazione che incide sui cambiamenti climatici, dalla tassazione all’agricoltura, ai rifiuti e al commercio.
La proposta dovrà raccogliere il sostegno di altri gruppi politici per essere presa in considerazione.
G20: lettera degli investitori contro il climate change
Mercoledì 26 giugno, 477 investitori che gestiscono oltre 34 trilioni di dollari di asset (quasi la metà del capitale investito a livello mondiale) hanno inviato una lettera ai leader dei governi del mondo per sottolineare l’importanza della lotta al cambiamento climatico e la necessità di rispettare gli Accordi di Parigi firmati da quasi 200 Paesi. La lettera è giunta a destinazione qualche giorno prima dell’inizio del G20 di Osaka con l’obiettivo di esercitare pressione. Nella G20 Osaka Leaders’ Declaration i potenti del mondo hanno rinnovato il proprio impegno nel rispettare gli Accordi di Parigi. Gli Stati Uniti invece, hanno ribadito la propria decisione di recedere dall’accordo di Parigi.
Olanda: Lightyear lancia la prima auto elettrica ad energia solare
Il 25 giugno a Katwijk, in Olanda, è stata presentata Lightyear One, il primo prototipo di macchina elettrica ad energia solare in grado di percorrere 720 km con una sola carica. Lightyear, che ha sede a Helmond, afferma che l’auto è il primo modello solare al mondo con una capacità a lungo raggio. Il pannello solare fissato sul tetto della vettura consente alla batteria di auto-ricaricarsi permettendo agli automobilisti di percorrere 20.000 km all’anno ad energia solare (fonte Lightyear).
Il costo dell’autovettura, in consegna dal 2020, si attesta attualmente sui 149.000 euro rimanendo proibitivo per la maggior parte delle persone. Tuttavia, la casa automobilistica fa sapere che nuovi modelli in fase di sviluppo avranno un costo significativamente inferiore e alcuni di essi potrebbero essere dedicati ai servizi di car sharing. L’obiettivo di Lightyear è quello di fornire nei prossimi anni mobilità premium a un prezzo basso per chilometro.