La start up My Traffic ha analizzato i flussi pedonali nei grandi centri commerciali, registrando un crollo del 60% delle presenze. Da Roma a Milano, passando per Firenze, città e marciapiedi sempre più vuoti.
Città deserte, centri commerciali chiusi, lucchetti a musei e siti archeologici. E’ questa la drammatica fotografia delle aree urbane in tempi di covid. Abituate negli anni a flussi incredibili di pedoni e auto, specie nelle aree più commerciali, le nostre città si sono trasformate in pochi mesi in una landa desolata popolata da serrande abbassate e marciapiedi invasi da piccioni indisturbati.
A confermare questa situazione uno studio condotto da “Mytraffic”, una start up specializzata nell’analisi dei flussi pedonali e veicolari per aziende e città. L’azienda ha incrociato delle statistiche di dati di geolocalizzazione (anonimi) e dei rilievi reali per determinare il volume e la provenienza dei flussi di un quartiere, un tratto di strada o davanti a un indirizzo. Con i dati del 2020 “Mytraffic” ha classificato le principali aree commerciali italiane, confrontando le metriche che si riferiscono al traffico pedonale con quelle del 2019. Come ci si poteva aspettare, i dati emersi descrivono una situazione che ha dell’incredibile. In particolare, lo studio si è soffermato sulle zone commerciali che nell’arco dell’anno hanno visto il maggior afflusso.
A guidare questa speciale classifica è Via dei Calzaiuoli, la via più centrale e tra le più note di Firenze, che rimane la più attraente d’Italia con un’elevata densità di traffico pedonale grazie alla pedonalizzazione dell’area ed ai suoi negozi eleganti. Nonostante sia rimasta in questa posizione di vertice, Via dei Calzaiuoli è stata fortemente influenzata dalla crisi causata dal Covid-19, con un calo dei visitatori per metro quadrato del -55% rispetto al 2019.
Al secondo posto nella classifica c’è Corso Vittorio Emanuele II a Milano, che rimane una delle vie dello shopping più trafficate d’Europa. Tuttavia, come la nota via fiorentina, ha registrato un calo dei visitatori del -61% rispetto all’anno precedente.
Nella Capitale non è andata certamente meglio. Pur essendo senza dubbio una delle principali attrazioni turistiche e dello shopping di Roma, la zona di Piazza di Spagna ha registrato una diminuzione sostanziale del traffico di visitatori, con un calo del -60% nel 2020 rispetto al 2019. Gli analisti si aspettano ed auspicano una ripresa economica globale, ma la crisi sanitaria di lunga durata aumenta la volatilità dei flussi di traffico a causa delle politiche sanitarie variabili nel tempo. In questo momento difficile, la misurazione accurata del traffico pedonale e veicolare offre un valore aggiunto per prendere decisioni strategiche a rivenditori, centri commerciali, professionisti del settore immobiliare e città. L’obiettivo della società è quello di aiutare, in un momento di così grave crisi, gli imprenditori, fornendogli uno strumento adeguato al calcolo dei rischi in vista di un possibile investimento finanziario.
Come afferma Hakim Saadaoui, CEO di Mytraffic: “Oltre al costo drammatico pagato in termini di vite umane, la crisi dovuta al Covid-19 ha avuto anche un enorme impatto economico su attività commerciali ed operatori immobiliari di tutta Europa. La varietà di decisioni pubbliche per limitare l’emergenza sanitaria, nazionale o locale, ha determinato un’elevata volatilità nel numero di visitatori e quindi un rischio aziendale più elevato per l’intero settore della vendita al dettaglio. Grazie alla nostra piattaforma tecnologica per misurare il traffico veicolare e pedonale in tutta Europa, con dati accurati e finalizzati a ridurre i rischi aziendali degli operatori del settore”.
Quello di MyTraffic è certamente un strumento in aiuto degli operatori del commercio che, grazie alle tecnologie all’avanguardia utilizzate dall’azienda, potranno avere una misurazione accurata del traffico pedonale o veicolare in una zona commerciale o di fronte a un indirizzo specifico, riducendo così i rischi.