Gli uffici si svuotano, le case si ingrandiscono e i magazzini sono alle prese con continui ordini provenienti dall’e-commerce. Il mercato immobiliare sta attraversando un periodo di profondi cambiamenti o forse è meglio parlare di adattamenti. La pandemia non solo ha rimescolato le carte, forse sta cambiando le regole del gioco. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto di Banca d’Italia “il mercato immobiliare tra emergenza Covid-19 e smart working” presentato al RE ITALY Winter Forum. L’utilizzo massiccio dello smart working ha provocato un vero e proprio abbandono dei centri direzionali delle grandi città tanto da far venire in mente, solo a tratti per fortuna, alcune scene del film “Io sono leggenda “ in cui il protagonista Will Smith, si aggira solitario con il suo cane in una città deserta a causa di un virus letale che ha colpito l’intera popolazione mondiale.
In uno studio condotto da Coima si stima che un’ipotetica azienda potrebbe ridurre il proprio fabbisogno di spazi per uffici del 5-10% fino anche al 30% attraverso l’adozione del lavoro da remoto. Il cambiamento in corso sembra che si traduca in minor quantità e maggiore qualità il che significa più efficienza energetica e spazi condivisi. “La pandemia globale da Covid-19 ha dimostrato di essere un acceleratore di cambiamento e trasformazione per l’intero settore immobiliare che durerà ben oltre la crisi sanitaria: sostenibilità, digitale e tecnologia, flessibilità nell’utilizzo degli spazi e rigenerazione caratterizzeranno gli edifici del futuro” ha affermato Barbara Cominelli, CEO di JLL Italia. ll Recovery Fund in tal senso può avviare un circolo virtuoso in questo processo di rigenerazione.
Del resto anche il neo presidente del consiglio Mario Draghi ha dichiarato che il suo sarà un governo ambientalista. Dunque il settore degli immobili ad uso ufficio è chiamato a fronteggiare una situazione che porterà a grandi trasformazioni di tutto il comparto. Ma i settori sotto la lente di ingrandimento sono tre: oltre agli uffici, giocano un ruolo importante anche la logistica e il residenziale. Quest’ultimo è protagonista di una crescente domanda di superfici più grandi proprio perché bisogna adattarsi all’home working, con il conseguente allontanamento dai grandi centri urbani, spesso incompatibili con i budget familiari. Secondo Scenari Immobiliari la casa è tornata centrale, probabilmente in termini di peso specifico degli investimenti sull’intero comparto.
Infine la domanda crescente di acquisti on line ha fatto degli asset immobiliari della logistica uno dei settori più attrattivi e competitivi per gli investimenti. A fare da traino nella crescita della logistica oltre all’e-commerce sono stati anche il settore farmaceutico e quello alimentare. Non a caso nell’ultimo anno abbiamo lavorato a casa, ordinato on line e quando siamo usciti per acquistare generi alimentari, ci siamo igienizzati le mani indossando la mascherina. Per fortuna però non siamo ancora leggenda come Will Smith.