“Nel rispetto che tutti abbiamo per le istituzioni e per il corretto funzionamento di una democrazia rappresentativa, un esecutivo come quello che ho l’onore di presiedere, specialmente in una situazione drammatica come quella che stiamo vivendo, è semplicemente il governo del Paese“. Sono le prime parole pronunciate dal professor Mario Draghi, neo presidente del Consiglio nel suo discorso al Senato, dove sta presentando le linee guida del suo esecutivo.
Un intervento emozionato, “non vi è mai stato, nella mia lunga vita professionale, un momento di emozione così intensa e di responsabilità così ampia”, per l’ex governatore della Bce che ci tiene subito a definire il perimetro della sua azione politica. Questo governo, dice rivolgendosi ai senatori, “non ha bisogno di alcun aggettivo che lo definisca. Riassume la volontà, la consapevolezza, il senso di responsabilità delle forze politiche che lo sostengono alle quali è stata chiesta una rinuncia per il bene di tutti, dei propri elettori come degli elettori di altri schieramenti, anche dell’opposizione, dei cittadini italiani tutti. Questo è lo spirito repubblicano di un governo che nasce in una situazione di emergenza raccogliendo l’alta indicazione del capo dello Stato”.
Un appello, quindi, alla responsabilità nazionale in continuità con quanto richiesto dal capo dello Stato che di fatto ha imposto, costituzione alla mano, un premier distinto e distante dai partiti. L’obiettivo principale per il governo è quello di “combattere con ogni mezzo la pandemia e salvaguardare la vita dei nostri concittadini”.
Un governo in trincea, che ha sottolineato nel suo discorso, usando un linguaggio così caro alla politica, soprattutto quando ha rivolto “un altro pensiero, partecipato e solidale, a tutti coloro che soffrono per la crisi economica che la pandemia ha scatenato, a coloro che lavorano nelle attività più colpite o fermate per motivi sanitari. Conosciamo le loro ragioni, siamo consci del loro enorme sacrificio e li ringraziamo. Ci impegniamo a fare di tutto perché possano tornare, nel più breve tempo possibile, nel riconoscimento dei loro diritti, alla normalità delle loro occupazioni”.
Prima di tracciare le linee guida, Draghi ha tenuto a rimarcare lo spirito repubblicano dell’esecutivo apprezzando anche l’impegno dei partiti che lo sostengono: “si è detto e scritto che questo governo è stato reso necessario dal fallimento della politica. Mi sia consentito di non essere d’accordo. Nessuno fa un passo indietro rispetto alla propria identità ma semmai, in un nuovo e del tutto inconsueto perimetro di collaborazione, ne fa uno avanti nel rispondere alle necessità del Paese, nell’avvicinarsi ai problemi quotidiani delle famiglie e delle imprese che ben sanno quando è il momento di lavorare insieme, senza pregiudizi e rivalità”.