Per esercenti e soprattutto ristoratori di tutto il Lazio sono ore di forte apprensione quelle che stanno scorrendo in questo frangente.
L’aumento dei casi di positività a livello nazionale, che ieri, mercoledì 2 marzo, sono tornati a superare quota 20mila, la scheggia impazzita delle varianti inglesi e brasiliane, stanno pian piano facendo ripiombare capitolini e cittadini laziali del ritorno alla zona arancione.
La situazione nel Lazio già di per se non è buona: cinque comuni sono in zona rossa e tutta la zona della Ciociaria è in zona arancione.
Questo significa solo una cosa: spostamenti tra Comuni vietati e soprattutto, bar e ristoranti nuovamente chiusi per tutto il giorno.
La data che tutti stanno aspettando è quella di domani, venerdì 5 marzo, quando l’Istituto Superiore della Sanità pubblicherà il consueto monitoraggio che stabilirà l’eventuale cambio di colore della Regione.
I dati, calcolati nel periodo bisettimanale che va dal 15 al 28 febbraio recitano un +14557 positivi, anche se fortunatamente il numero di ricoveri in terapia intensiva non ha subito incrementi, rimanendo stabile.
Non poco timore dunque, per una Regione ma più in generale per l’intera nazione, nel pieno di una campagna vaccinale sulla quale, con qualche intoppo di troppo, si sta lavorando per portarla a regime pieno.
Saranno fondamentali le prossime settimane. Maggiore sarà il numero delle persone immunizzate, prima si uscirà da questo incubo.