Quanti posti di lavoro si sono persi nel mondo a causa del Covid nel 2020? 255 milioni. Lo ha reso noto l’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) in un rapporto sugli impatti della pandemia pubblicato nel 2021. L’organizzazione ha sottolineato che le ore di lavoro perse sono state quattro volte maggiori rispetto a quanto avvenuto nella crisi finanziaria del 2009. I più colpiti sono stati i giovani e le donne.
Gli ultimi dati mostrano che l’8,8% delle ore di lavoro globali sono andate perse per tutto il 2020 per un pari di 255 milioni di posti di lavoro persi. Un dato che è maggiore di 4 volte rispetto al numero di posti di lavoro persi durante la crisi finanziaria del 2008. Il tasso di occupazione è ora solo al 58% e l’8,3% dei redditi di lavoro – calcolato prima di prendere in considerazione le misure di sostegno – è andato perso. Si parla di 3.700 miliardi di dollari, pari al 4,5% del prodotto interno lordo (Pil) mondiale. Come già osservato nelle valutazioni precedenti, le donne sono state interessate più degli uomini. La perdita di posti di lavoro ha colpito il 5% della manodopera femminile, contro il 4% di quella maschile. Un’altra indicazione è che i giovani sono stati duramente colpiti: all’8,7%, contro il 3,7% dei lavoratori maturi.
Il tutto si spiega con la riduzione delle ore di lavoro per i lavoratori dovute ai vari lockdown e al fermo di diverse attività a livello globale. Il 71% delle perdite nei posti lavorativi si è verificato per inattività più che per impossibilità di mantenere o trovare un impiego: questo significa che le persone hanno abbandonato il mercato del lavoro perché impossibilitate a lavorare a causa delle restrizioni riguardanti la pandemia. Un’altra fascia di lavoratori più esigua, invece, ha chiuso bottega per via dei guadagni sensibilmente ridotti nel periodo pandemico mentre altri ancora hanno addirittura smesso di cercare un impiego, spinti dalla disperazione dovuta alla crisi diffusa causata dal virus.
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