Continua a tenere banco la mancata proroga della moratoria sui mutui “prima casa” ai lavoratori autonomi e liberi professionisti che, dal 18 dicembre scorso, non possono più accedere a tale beneficio (precedentemente concesso ma non più rinnovato) a causa della mancanza di un’apposita previsione legislativa in questo senso.
L’art. 54 del decreto “Cura Italia”, infatti, aveva allargato la platea degli ammessi al Fondo solidarietà mutui “prima casa” (c.d. “Fondo Gasparrini”, misura che consente ai lavoratori dipendenti di beneficiare della sospensione del pagamento dei mutui al verificarsi di situazioni di temporanea difficoltà) anche ai liberi professionisti e agli imprenditori individuali. Il beneficio – originariamente riservato solo alla perdita del lavoro dei lavoratori dipendenti – ha contribuito a portare una boccata d’ossigeno a tanti piccoli imprenditori che, a causa dell’imprevedibile ondata pandemica, sono stati costretti a fermare le proprie attività. Il beneficio è rimasto valido, però, sino al 17 dicembre 2020, poi il nulla.
Dopo la disponibilità manifestata dal Senatore Nicola Calandrini (FdI) ad affrontare il tema in sede di conversione in legge del DL “Sostegni”, sul punto, venerdì scorso, è arrivata anche una specifica interrogazione alla Camera dei deputati da parte dell’On. Daniela Cardinale (Misto-Centro Democratico).
La deputata nissena, indirizzando il suo interpello al Capo del Governo e al Ministro dell’economia, ha chiesto di conoscere quali iniziative l’Esecutivo intenda assumere, nel più breve tempo possibile, al fine di permettere anche ai lavoratori autonomi, ai commercianti, ai liberi professionisti ed agli artigiani, l’accesso alle misure che prevedono la sospensione del pagamento dei mutui relativi alle prime abitazioni. L’emergenza sanitaria – si legge nell’atto – in maniera ancor più importante in questa delicata fase, sta mettendo a dura prova tutto il settore produttivo del Paese, con conseguenze drammatiche non solo nei confronti dei lavoratori dipendenti, delle medie e grandi imprese, ma anche nei confronti delle piccole imprese e di tutti i lavoratori autonomi.
Secondo le stime della Banca d’Italia alla fine del 2020 le famiglie che avevano aderito alla moratoria erano circa 350.000. Tra marzo e giugno 2020, mesi di picco della pandemia, sono state accolte oltre 90.000 domande di adesione al Fondo Gasparrini, quasi 17 volte quelle attivate nel 2011 durante la crisi dei debiti sovrani. Circa il 40 per cento delle adesioni ha interessato proprio i lavoratori autonomi e i liberi professionisti, inclusi artigiani e commercianti.