Roma è una città stupenda, la più bella al mondo, secondo molti, la più suggestiva, secondo altri, una città che ha la capacità intrinseca di essere sempre tutto e il suo contrario. In questa città, dove ormai da decenni si alternano alla guida sindaci campioni di scaricabarile, succede anche che le aziende municipalizzate si divertano a giocare con i romani provando a giustificare ritardi incredibili o ingiustizie gravi, come il caso ormai storico degli ascensori e delle scale mobili delle stazioni delle metropolitane.
Chiunque sia venuto almeno una volta a Roma è stato testimone o vittima di un malfunzionamento qualunque che purtroppo è rimasto per mesi, se non per anni, in attesa di interventi di manutenzione poi nuovamente bloccati dai famigerati collaudi che nella Capitale sono un mistero irrisolto.
In questa città capita che i campioni che gestiscono uno tra i più inefficienti trasporti pubblici italiani, lo dicono i romani non certo LabParlamento, in piena festività pasquale provino a donare ai romani un uovo pasquale con una bella sorpresa. “Atac, completata in due anni la revisione del 40% degli impianti di traslazione. I dati sulla gestione di scale e ascensori. Due terzi degli impianti fuori servizio fermi per cause non dipendenti dall’azienda”. E’ il testo di un comunicato stampa diffuso ieri tardo pomeriggio dall’azienda di via Prenestina.
Di seguito, il comunicato stampa integrale per consentire ai cittadini di comprendere la reale situazione:
“La riorganizzazione delle attività collegate alla gestione dei 658 impianti di traslazione nelle stazioni di metro e ferrovie romane, quindi scale mobili, ascensori, marciapiedi mobili e servoscala, ha consentito ad Atac non solo di diminuire di circa il 30% rispetto a due anni fa il numero degli impianti fermi per guasto, ma anche di effettuare le revisioni per il 40% degli impianti. In questo modo l’azienda ha recuperato il deficit di manutenzione che si era cumulato a causa della gestione affidata alla precedente ditta di manutenzione con cui Atac ha interrotto il rapporto contrattuale dopo le note vicende giudiziarie.
I risultati positivi della gestione, tuttavia, scontano alcune criticità riconducibili al contesto generale che nell’ultimo anno hanno inciso significativamente sulla disponibilità degli impianti per il pubblico. In particolare, l’avvento della pandemia ha reso necessaria la chiusura di 48 impianti in diverse stazioni per contingentare i flussi dei viaggiatori, ai quali si sono aggiunti altri 48 impianti lungo la metro B, che sono stati chiusi per scadenza vita tecnica, e per i quali sono in corso i lavori di sostituzione integrale. I tempi di realizzazione di questi ultimi, come nel caso delle stazioni di Castro Pretorio e Policlinico che ancora sono chiuse al pubblico, sono ovviamente condizionati dalle condizioni generali dell’infrastruttura (quali la presenza di amianto o di infiltrazioni di acque reflue) che non possono essere accertate in fase di progettazione ma solo una volta avviati i lavori di smantellamento.
A questi impianti fermi se ne aggiungono altri 30 per i quali sono state completate le attività di manutenzione, che sono in attesa che gli enti preposti procedano ai collaudi previsti dalla legge, in relazione ai quali Atac ha anche avanzato all’ente ministeriale competente possibili modifiche tecniche per consentire una manutenzione più semplice, rapida e meno onerosa. Fra questi ultimi impianti sono inclusi anche gli ascensori di Grotte Celoni, di cui a recenti notizie di stampa, che raccontano dei disagi subiti da un passeggero con disabilità, per i quali Atac si scusa, fermi da circa un mese in attesa dei collaudi dopo le revisioni speciali. Complessivamente, quindi, circa i due terzi degli impianti fuori servizio al momento sono fermi per cause non dipendenti da Atac. Anche a tal proposito l’azienda è in contatto con gli enti ministeriali preposti, con i quali si stanno discutendo anche alcune modifiche nelle procedure, per limitare i tempi di fuori servizio in occasione di revisioni.
L’azienda ricorda che, per contenere i disagi provocati dall’indisponibilità di impianti, sul proprio sito internet e sui canali di infomobilità vengono comunicate le informazioni sull’accessibilità nelle stazioni. Tutti gli aggiornamenti verranno pubblicati in tempo reale”.