Incentivare l’aspetto didattico e culturale dell’apicoltura per accrescere in Italia la sensibilità sul ruolo che api possono ricoprire per lo sviluppo sostenibile delle aree rurali presenti nel nostro Paese. A lanciare la proposta è il senatore Gianpaolo Vallardi, Presidente della Commissione agricoltura e produzione agroalimentare del Senato, in un’intervista a LabParlamento.
Tra circa un mese, il 21 maggio, si celebrerà in Italia la “Giornata delle api”. A settembre lei ha depositato un disegno di legge che coniuga il mondo delle api con quello della didattica. Come si collegano fra di loro?
“Sussiste un grande collegamento fra mondo delle api e quello della educazione e informazione dei ragazzi. Il Parlamento nel 2004 ha approvato la legge quadro sulla apicoltura, testo di ampio respiro, manchevole, però, dell’aspetto didattico e culturale. Il disegno di legge che ho presentato è volto a riempire questo vuoto normativo inglobando anche le attività di interesse didattico, culturale ed educativo. La proposta di legge prevede anche forme di collaborazione fra associazione di apicoltori, comuni e scuole tese a promuovere l’apicoltura come arricchimento formativo per le giovani generazioni, facendo loro vivere esperienze all’aria aperta di cui hanno più che mai bisogno dopo un anno di insegnamento in remoto”.
L’ecosistema risente della riduzione della presenza delle api nel pianeta, come può fare la sua parte il Legislatore italiano per ridurre questo gravoso problema?
“L’apicoltura svolge un ruolo cruciale nello sviluppo sostenibile delle zone rurali, offrendo un notevole, positivo e fattivo contributo all’ecosistema e all’armonico sviluppo dell’ambiente, grazie all’impollinazione che supporta il miglioramento della biodiversità e della varietà genetica delle piante. Le Istituzioni, Governo e Parlamento in primo luogo, devono apprestare tutti gli strumenti normativi, amministrativi, fiscali ed economici, allo scopo di contribuire al rafforzamento del ruolo degli apicoltori e alla valorizzazione della loro attività”.
Si avvicina la scadenza per la presentazione in Europa da parte del Governo Draghi del Recovery Plan. Come può il PNRR essere interessato alla questione delle api e dell’ambiente, senza dimenticare l’apporto che la commercializzazione del miele italiano fornisce all’ economia italiana?
“Ho fatto miei alcuni esperimenti normativi e amministrativi compiuti in Veneto e in altre Regioni italiane e, come Presidente della Commissione agricoltura del Senato, ho portato all’interno del testo delle PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) il potenziamento della apicoltura, anche per il peso che essa ricopre nell’economia italiana, persino nello scenario internazionale. In primo luogo, è stata avvertita l’esigenza dell’avvio di una riforma del settore apistico che conduca alla riduzione dell’aliquota IVA per il servizio di impollinazione, attualmente al 22%. Inoltre, scuola e corretta alimentazione devono viaggiare di pari passo, pensando alla realizzazione di agri-asilo e fattorie didattiche, un’istruzione professionale presso gli istituti tecnici superiori e contratti di apprendistato con le aziende del settore agroalimentare. Come già immaginato nel mio disegno di legge, ho fatto inserire nel PNRR proprio la previsione di progetti che vedano protagonisti associazioni di agricoltori e apicoltori, volti a diffondere nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo e secondo grado, conoscenze sul ruolo vitale rivestito dalle api nel mondo che ci circonda e sul valore della dieta mediterranea come elemento di salute e di qualità di vita”.
A che punto è l’iter del disegno di legge sulle Piccole Produzioni Locali, atteso da molte famiglie italiane?
“Stiamo alle battute finali alla Commissione agricoltura della Camera dove il termine di scadenza degli emendamenti è fissato per il prossimo 26 aprile. Dopo mi auguro sia approvato in tempi celeri, replicando, come al Senato, la procedura in sede redigente, o, ancora meglio, procedendo in sede legislativa, in modo di votare il testo direttamente in Commissione agricoltura senza passare per l’Aula. Le Piccole Produzioni Locali daranno un forte supporto all’economia delle Regioni che vedranno, così, finalmente riconosciute in termini commerciali e turistici le proprie peculiarità e tradizioni enogastronomiche”.