Il 1 maggio è il giorno in cui le sigle sindacali omaggiano i lavoratori e portano sul palco di Piazza San Giovanni a Roma musica e spettacolo nel tradizionale Concertone. La pandemia, che tormenta le vite di tutti dal marzo del 2020, per il secondo anno consecutivo impedirà agli organizzatori di riempire la tradizionale location e agli appassionati di accamparsi già dai giorni precedenti per prendersi il posto più vicino al palco.
Lo scorso anno, in un contesto più surreale che mai, la kermesse andò in onda totalmente da remoto, con alcuni collegamenti in giro per l’Italia e per il mondo, dal Teatro delle Vittorie. Ovviamente senza pubblico. Quest’anno, seppur in tono minore rispetto ai canoni tradizionali, il mitico concertone tornerà a sentire gli applausi live, da una cornice totalmente diversa, ma non per questo di minor importanza. La musica continua e lo farà dalla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica in Roma.
Il Primo Maggio andrà in scena, sempre sotto la direzione di CGIL, CISL e UIL, il Primo Concerto dal vivo del 2021.
Un modo per ripartire, per dare speranza, ma anche per concedere una vera e meritata giornata di lavoro a tutti gli addetti del settore, fonici, elettricisti, manovali, che da sempre con le loro maestranze amplificano la nostra musica preferita e che da troppo tempo, senza reali ristori e rassicurazioni sul loro futuro sono fermi.
La scorsa settimana li abbiamo visti scendere in piazza, composti, distanziati, proprio come sono pronti ad ospitare gli spettatori nei teatri e nelle sale da concerto, manifestare e far sentire il proprio grido di paura per una situazione che non ha visto ancora luce dopo 419 giorni senza lavorare. Da Renato Zero a Emma Marrone, passando per Alessandra Amoroso e Fiorella Mannoia, in tanti sono scesi in piazza al fianco dei lavoratori con i bauli, quei contenitori magici che al loro interno custodiscono con amore e sicurezza cavi e luci, fondamentali per la messa in scena di tanti spettacoli, simbolo della protesta.
Siamo in tanti a chiederci cosa ne sarà di loro. Ora che sembra oramai tutto pronto per la ripartenza di tutti i settori e dunque anche quello degli spettacoli dal vivo, esisteranno per loro dei ristori o delle forme assistenziali, quanto meno per rientrare un minimo di tutte le perdite affrontate in questi quasi due anni di stop? In che modo potranno ricominciare a lavorare? Il modo in cui gli verrà concesso di riprendere a fare concerti e spettacoli dal vivo ne varrà veramente la fatica e la professionalità che impiegheranno per far sì che tutto fili come da programma?
Gli #hashtag solidali sui social network si tramuteranno poi in un reale interesse e apprezzamento per il mondo dello spettacolo? Anziché farci un qualsiasi altro regalo, saremo pronti a “donarci” una serata a teatro o ad un concerto?
Insomma, non dobbiamo di certo rimarcarlo che la prima fonte di sostentamento per chi fa spettacolo dal vivo sono gli incassi al botteghino. Sarà un Concerto del Primo Maggio di speranza e ripartenza dunque, volendo tornare all’incipit del nostro articolo.
Come prima cosa, a tutti coloro che vi saranno impiegati in ogni suo aspetto, auguriamo un buon lavoro. Quel lavoro che nella giornata del 1 Maggio, Festa dei Lavoratori, viene cantato, viene, almeno a parole, difeso e tutelato e che speriamo possa tornare ad essere, più che mai, una certezza inviolabile di ognuno. Parlando del cast in generale invece, sono state annunciate ufficialmente le presenze di Piero Pelù (all’ottava partecipazione), di Bugo (terza volta per lui) e degli Extraliscio (al debutto assoluto). Conduzione affidata ad Ambra Angiolini.