Negli ultimi giorni a Roma si parla solo di un argomento: la colata di catrame e bitume per la riqualificazione della pista ciclabile sulla banchina del Tevere. Un nuovo percorso di circa cinque chilometri nel tratto compreso tra Ponte Risorgimento e Ponte Marconi. A parlarne sono ovviamente anche i candidati alle prossime elezioni comunali del 2021, in particolare Carlo Calenda, che ha postato sul suo profilo Twitter e Instagram una fiaba in chiave ironica “Una mattina la sindaca di Roma si svegliò corrucciata e chiese al pittore di corte Calabrese: ‘come possiamo ulteriormente deturpare questa città ingrata?’. ‘Mia sindaca, rispose il pittore, abbiamo fatto tutto il possibile per punire i romani: sporcizia, traffico, declino. Abbiamo rinunciato alle Olimpiadi e cancellato il Colosseo per far capire ai romani quanto indegni essi siano’. ‘Non mi basta!’. ‘Potremmo, o magnifica sindaca, buttare una colata d’asfalto sul Tevere?’ ‘Ecco si mio diletto così va bene, procedi’, e così fu”.
Meno ironico, ma non meno pungente, Tobia Zevi che ha scritto: “Questa è una pista ciclabile secondo Virginia Raggi. Questo è il modo di trattare il Tevere secondo Virginia Raggi. Questa è l’immagine di Roma secondo Virginia Raggi, secondo noi, più modestamente, Virginia Raggi se ne deve andare a casa”.
Ma analizziamo dove è il problema. A detta di molti cittadini capitolini questa colata di asfalto, oltre ad aver ricoperto parte dei così tanti amati sampietrini, destabilizzerebbe anche “l’occhio”, o meglio, il colore scuro dell’asfalto sarebbe in netto contrasto con i colori più chiari del Lungotevere.
Ma ora parliamo di una questione “molto” più importante: il costo. Come è possibile leggere sul sito Asfalto: costo al metro quadro e quale scegliere (pgcasa.it), i prezzi dell’asfalto a caldo, il più utilizzato per la costruzione o il rifacimento dei manti stradali, è di circa 12 euro al mq. È l’asfalto col miglior rapporto qualità/prezzo per pavimentare strade private, aree condominiali, vialetti d’accesso a villette e complessi residenziali.
Ora, analizziamo un diverso tipo di asfalto, il cosidetto “Asfalto Stampato”. In uno dei primi siti consigliati da Google – Asfalto Stampato (lacs.it) – si legge: “Nasce come tecnologia per stampare e colorare la piattezza dell’asfalto nero. Bastano tre centimetri d’asfalto per realizzare una pavimentazione. La vera particolarità innovativa è la possibilità di realizzare forme personalizzate con nessun limite alla fantasia del progettista”. In poche parole, questa tipologia di asfalto permette di realizzare qualsiasi tipo di particolarità che sia conforme alla volontà del cliente, per esempio, cemento con uno stampo e un colore simile al sampietrino.
Parlando dei costi è facile intuire come l’asfalto stampato sia di gran lunga più costoso rispetto alla colatura attuale. Nel sito Cemento stampato: difetti e pregi | Cemento stampato, è possibile leggere che “Il costo necessario per realizzarlo si aggira attorno ai 35 euro al mq: si tratta di un prezzo che può variare chiaramente a seconda del tipo di lavorazione scelta, ed anche in base al costo del calcestruzzo, che varia a seconda le zone, ma è da considerarsi comprensivo di tutto, costo del materiale, posa e finitura”.
Roma e i romani si meritano un trattamento così “spiccio”?