Come ogni lunedì, il TG di LA 7 condotto da Enrico Mentana ha pubblicato i sondaggi sulle intenzioni di voto ad oggi (ieri lunedì 10 maggio, ndr) degli italiani, realizzate a cura di SWG. L’analisi pubblicata dal telegiornale del terzo polo televisivo conferma quella che è una situazione oramai stabile e consolidata nel tempo: il centrodestra unito è inarrestabile.
Sommati i consensi di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia infatti, la corrente di centrodestra raggiunge il 47,1% delle preferenze, alle quali andrebbe aggiunta anche la percentuale, meno rilevante senza dubbio ma che contribuisce al totale finale, di partiti minori legati alla destra italiana. Il dato più rilevante è senza dubbio quello che ha fatto registrare Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, unica forza parlamentare all’opposizione del Governo Draghi e anche unico partito di spicco che ha come esponente massimo una figura femminile. Il suo partito infatti, si assesta al 19,1%, facendo registrare un +0,4% rispetto alla settimana precedente e arrivando ad appena 0,4% dei consensi dal Partito Democratico, secondo dietro la Lega di Matteo Salvini.
Dati che ancora una volta devono far riflettere il centrodestra italiano, in particolar modo in vista della tornata elettorale autunnale quando in tanti capoluoghi di regione importanti, tra cui Roma, Torino e Napoli si andranno ad eleggere i nuovi Sindaci. Saranno vitali le sfide di ottobre per capire se la destra unita, senza spaccature interne, può realmente rappresentare la forza inarrestabile che dati alla mano oggi le consegnerebbero la maggioranza assoluta in Parlamento.
Un dato, in ogni caso, che matura e si rafforza in particolar modo in questo preciso contesto storico, fatto di proteste e rimostranze da tanti settori dell’occupazione e dell’economia italiana, ancora in forte contrasto contro determinate politiche restrittive da parte del Governo che una nutrita corrente del centrodestra sta cavalcando fortemente. Guardando sulla sponda sinistra troviamo una situazione ingarbugliata che si presta a numerose soluzioni di sorta.
Partiamo dal dato principale, da quello del partito più importante del centrosinistra, il Partito Democratico di Enrico Letta, fino a poco fa di Nicola Zingaretti. Per i DEM, si stima il 19,5% dei consensi. Ora passiamo alle possibili soluzioni. Qualora dovesse allearsi realmente alle urne con il MoVimento 5 Stelle anche a livello nazionale, secondo i dati di oggi, l’accoppiata si assesterebbe al 36,5%. C’è però ovviamente da considerare che non si tratterebbe di una semplice addizione di preferenze. Come verificatosi in alcune regioni italiane infatti, quando si uniscono, il consenso precipita ai minimi storici. Regionali in Umbria docet.
Altra ipotesi, il centrosinistra, quello “vero” per intenderci va unito. Dunque, Partito Democratico, Azione di Calenda (se non si fanno troppo male alle comunali) e Sinistra Italiana insieme, arriverebbero al 26,2% dei voti. In ogni caso troppo poco per fronteggiare il centrodestra. Un quadro piuttosto delineato dunque quello che si profila ad oggi.