E tutti tirano un sospiro di sollievo. Chi tocca Roma si brucia, per questo in fondo l’alleanza tra 5 stelle e Virginia Raggi va bene a tutti. Un altro mandato della sindaca eviterebbe di pregiudicare carriere politiche in ascesa o in bilico. Capita così che il centrodestra, per non perdere quel consenso faticosamente ottenuto nel quadro nazionale, snobbi la Capitale che vantaggi davvero non ne può portare per quell’inclinazione dell’Urbe a non essere governata. Ecco perché se esiste qualcuno pronto a immolarsi, non importa in quale schieramento, c’è la possibilità concreta che venga appoggiato; vedi l’ipotesi di un centrodestra convergente su Calenda, tutt’altro che fantasiosa. Non è un caso se Elio Vito, deputato di Forza Italia scrive su Twitter: “Ci sarà una riunione del centrodestra sulle amministrative. Sarebbe sbagliato però se Forza Italia non cogliesse l’opportunità creata dal governo Draghi e non valutasse attentamente le dichiarazioni di Enrico Letta sulle difficoltà ad un accordo con M5S o la candidatura di Carlo Calenda”.
Risultato: Roberto Gualtieri sarà il prossimo candidato del Pd con la Raggi ancora in campo. Non nascondono la delusione i big dem che non si aspettavano l’alt del Movimento 5 stelle alla possibilità di far correre Nicola Zingaretti. “Il Pd insegue il Movimento 5 stelle da un anno ma l’alleanza non c’è”, taglia corto la presidente di Iv Bellanova mentre Calenda è ‘tranchant’: “Il candidato a Roma lo hanno scelto il Movimento 5 stelle…”. Uno dei segnali della tensione tra i dem e M5s è la posizione dell’ex presidente dei senatori Pd Marcucci. “Basta sopravvalutare Conte“, afferma. “Affermazioni inaccettabili”, dice il pentastellato Gubitosa.
E a proposito di equilibri precari, come scrive Giuliano Ferrara sul Foglio, “con questo metodo di scegliere all’ultimo momento la pedina meglio piazzata sullo scacchiere nazionale, il risultato è stato una gaffe di Letta Jr., che spingeva per Zingaretti ma non ha avuto l’appoggio di Conte, la registrazione di una nuova titubanza zingarettiana”. E il coraggio uno non se lo può dare, sia che si trovi nel centrosinistra sia nel centrodestra.