Uno dei punti più importanti del Dl sostegni bis sul tavolo del governo riguarda i mutui. Come già noto, infatti, il provvedimento in cantiere prevede alcuni sostegni per gli under 36 che devono accedere ad un mutuo per l’acquisto della prima casa. Tra le novità: possibilità di accesso al 100% del finanziamento e diverse agevolazioni fiscali.
La prima prevede la possibilità di ottenimento del 100% del finanziamento senza l’obbligo di versare il 20% del capitale. Il Governo destinerà a tale scopo 55 milioni di euro al Fondo mutui prima casa gestito da Consap, Fondo che permette di avere una garanzia dello Stato sull’accesso al finanziamento quando il rapporto tra la rata e il reddito non è sufficiente e per di più ad un tasso calmierato.
L’intenzione del Governo è quella di aumentare la garanzia dello Stato dall’attuale 50% dell’importo di mutuo al 70-80%. Lo scopo è quello di dare ulteriori motivi alle banche per concedere ai giovani dei mutui al 100% e di non fermarsi all’80%. Il secondo intervento riguarda proprio gli sgravi fiscali concessi sul mutuoacceso per finanziare la prima casa, con la proposta di un Fondo di un ammontare intorno ai 50 milioni di euro finalizzato proprio ad alleggerire le imposte. Attualmente la detrazione consentita è sugli interessi passivi del mutuo al 19% ed entro un limite massimo di 4.000 euro all’anno.
Si dovrà poi tenere conto naturalmente delle condizioni di mercato e quindi dei tassi applicati dalle banche. Secondo l’Osservatorio tassiMutuiOnline.it, i Tassi Eurirs, ovvero il Tasso interbancario di riferimento utilizzato come parametro di indicizzazione dei mutui ipotecari a tasso fisso, continuano a crescere da circa un mese. Nello specifico: Eurirs 10 anni in rialzo da 0,16% a 0,18%, Eurirs 15 anni in rialzo da 0,43% a 0,44%, Eurirs 20 anni in rialzo da 0,54% a 0,56%, Eurirs 25 anni in rialzo da 0,57% a 0,58%, Eurirs 30 anni in rialzo da 0,55% a 0,57%.
Ai tassi di riferimento viene sommato lo spread, ovvero il profitto della Banca che deve erogare il mutuo. Questo indice attualmente oscilla tra lo 0,70% e l’1% a seconda dell’istituto bancario e di altre variabili quali la durata del mutuo. Il cosiddetto “tasso finito” o Taeg, pertanto, attualmente può variare dallo 0,8% fino all’1,3% circa. Si tratta però di condizioni previste solamente in caso presenza di un anticipo di capitale o LTV (Loan to Value) da parte del richiedente, del 50% circa del valore dell’immobile.
Sarà quindi fondamentale attendere l’approvazione del Dl Sostegni bis al fine di capire come si adeguerà il ceto bancario. Effettuando oggi una simulazione sul portale Mutui on line, per un soggetto di 35 anni che vuole acquistare un appartamento a Roma di € 250.000, con un mutuo a tasso fisso pari al 100% del valore dell’immobile, per una durata di 20 anni e con un reddito mensile di € 2.000, si ottiene una rata mensile media pari a circa € 1.300; con dei tassi compresi tra il 2,20% e il 3,4%.
Allo stato attuale, dunque, la sola possibilità di accedere al mutuo, nonostante per molti sia una fortuna, non sarebbe sufficiente per sostenere l’impegno finanziario della rata. Probabilmente sarà necessario intervenire su una politica dei tassi.
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