C’è chi giura di aver visto la statua di Marco Aurelio scuotere la testa. Chi racconta che si sarebbe imbizzarrito pure il suo cavallo sulla piazza del Campidoglio a sentire i nomi buttati là dal centrodestra per la corsa alla poltrona del primo cittadino della Capitale per le prossima tornata elettorale delle Comunali di ottobre.
Leggende metropolitane? Probabilmente sì. Ai romani la fantasia non manca. Manca un sindaco. Di quelli veri. Certo che le candidature che trapelano dal centrodestra suscitano più di qualche perplessità. Nomi di “perfetti sconosciuti” che fanno strabuzzare gli occhi ai romani increduli. E tra gli elettori inizia qualche mal di pancia. Lo spettro di un Raggi bis o quello di consegnare la Capitale alla sinistra agita gli animi di chi dopo l’uno due Marino-Raggi vorrebbe che il vento cambiasse in città. Ma sul serio. Non come quell’alitata di incompetenza che si è abbattuta su Roma con l’avvento della giunta grillina.
Ma nonostante la coalizione di centrodestra abbia i voti pari alla dimensione di un elefante continua a partorire nomi che, con rispetto per i designati, somigliano più a dei topolini. Due “grandi” hanno declinato garbatamente l’invito a partecipare. Sfumata l’ipotesi Guido Bertolaso, archiviata da un tweet dell’interessata quella di Giulia Bongiorno. E con i due pare proprio non ci siano più margini di trattativa. In stand-by ormai da un bel po’ il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli. E pure Maurizio Gasparri che vede riproporre il suo nome ad ogni tornata elettorale romana. Un classico per tutte le stagioni l’esponente di Forza Italia, ma che alla fine rimane sempre nell’armadio.
Ma ora, per la saga dei “topolini”, detto sempre con rispetto, dopo quello di Andrea Abodi spunta il nome di Enrico Michetti. Pare piaccia a quelli di Fdi che “non si sentono di escludere che la Meloni potrebbe proporre proprio lui”.
Enrico Michetti, romano, 55 anni professore, direttore di Gazzetta amministrativa e consulente dell’Anci. Noto anche come voce radiofonica di Radio Radio dove si occupa di questioni di diritto amministrativo e di attualità. Il diretto interessato all’Adnkronos ha confermato che c’è un fondo di verità dietro le voci che lo vedono come volto nuovo proposto da Fratelli d’Italia. E ha aggiunto di esserne “lusingato”.
Un nome nuovo dunque, come lo erano per gli altri partiti Ignazio Marino e Virginia Raggi. Un altro salto bel buio? Ma veramente la Capitale può permetterselo? Il prossimo sindaco sarà il sindaco del Giubileo, “farà la storia”, come ha sottolineato Matteo Salvini, che tutte queste certezze su Michetti pare non le abbia. E infatti al plauso della Meloni, riferito dai suoi, per la candidatura del professore fanno eco le perplessità di Salvini e i malumori di Forza Italia.
Per non parlare dei dubbi del mio portiere. Che ogni giorno dalla guardiola mi chiede se il centrodestra abbia scovato finalmente “l’omo giusto” per mandare a casa la Raggi e per scongiurare le strimpellate con la chitarra dalla scalinata del Campidoglio del candidato della sinistra, ex ministro dell’economia fatto fuori da Draghi, Roberto Gualtieri. Ma stamattina dopo aver sentito il nome di Enrico Michetti il mio portiere ha scosso la testa. Proprio come pare abbia fatto Marco Aurelio.
“Dottore’ ma semo sicuri che questi qua a Roma vonno’ vince? A me me sa che manco pareggiamo così”. Voce di popolo, voce di Dio? Intanto aspettiamo. Fiduciosi? A dire il vero mica tanto. Avesse ragione il portiere?
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