Hanno riaperto per il servizio al bancone e al tavolo al chiuso circa 360mila fra bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi lungo tutta la Penisola con l’offerta di posti a sedere che è più che triplicata per accogliere residenti e turisti in arrivo per l’estate. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sugli effetti delle riaperture dal primo giugno.
Ad avvantaggiarsi – continua la Coldiretti – sono soprattutto gli esercizi situati nei centri urbani stretti tra traffico ed asfalto, che potranno aumentare notevolmente i coperti e quindi gli incassi anche se rimane ancora per qualche settimana il limite del coprifuoco, fatta eccezione per le zone bianche.
Una boccata di ossigeno per la filiera della ristorazione che è stata la più colpita dalle misure adottate per combattere la pandemia con una perdita tra limitazioni e chiusure a singhiozzo stimata in 41 miliardi nell’anno del Covid. A beneficiarne è a cascata l’intero sistema della agroalimentare.
Il via libera alla ristorazione all’interno dei locali aumenta l’ospitalità – precisa la Coldiretti – anche per sostenere il turismo nazionale e straniero con l’arrivo del green pass. Un terzo del budget delle vacanze in Italia, secondo la Coldiretti, viene infatti destinato all’alimentazione che rappresenta il vero valore aggiunto della vacanza Made in Italy.
Complessivamente nell’attività di ristorazione, sono coinvolte 70mila industrie alimentari e 740mila aziende agricole lungo la filiera impegnate a garantire le forniture per un totale di 3,6 milioni di posti di lavoro. Si tratta di difendere la prima ricchezza del Paese con la filiera agroalimentare nazionale che – conclude Coldiretti – vale 538 miliardi pari al 25% del Pil nazionale ma è anche una realtà da primato per qualità, sicurezza e biodiversità a livello internazionale.