In attesa della riforma degli ammortizzatori sociali che, come dichiarato dal Ministro Orlando di recente, sarà portata in Consiglio dei Ministri entro luglio, è stata pubblicata la nota trimestrale (Primo trimestre 2021) sui rapporti di lavoro a cura del Ministero del Lavoro e della Politiche Sociali nella sezione Comunicazioni obbligatorie.
Nel primo trimestre del 2021, le attivazioni dei contratti di lavoro, calcolate al netto delle trasformazioni a Tempo Indeterminato, sono risultate pari a 2 milioni e 293 mila, in calo del 12,2% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (pari a 319 mila contratti in meno), e hanno riguardato circa 1 milione e 813 mila lavoratori, in calo tendenziale del 12,0%, pari a -247 mila individui.
Considerando anche le trasformazioni a Tempo Indeterminato, pari a 127 mila, il numero complessivo di attivazioni di contratti di lavoro raggiunge 2 milioni e 420 mila, in calo del 12,5% (pari a 347 mila attivazioni in meno), rispetto al corrispondente periodo del 2020. Dall’analisi dei dati mensili all’interno del primo trimestre 2021, si osserva che la diminuzione tendenziale del trimestre è dovuta unicamente al calo registrato nei mesi di gennaio e febbraio (-20,2% e -21,7%, rispettivamente), contro l’aumento di +15,8% osservato nel mese di marzo.
La riduzione tendenziale più consistente in termini relativi si osserva per la componente femminile (-14,7%, rispetto a -10,9% per quella maschile) e nelle regioni del Nord (-15,2%). La decrescita delle attivazioni registrata nel Nord del Paese nel mese di gennaio risulta pari a -25,6% rispetto a gennaio 2020, mentre si osserva una riduzione tendenziale pari a -22,1% nel mese di febbraio. Nel mese di marzo le attivazioni di nuovi contratti registrano invece un aumento con un tasso di crescita pari a +16,2% che tuttavia nel trimestre non compensano il calo dei mesi precedenti.
Nel primo trimestre del 2021, si registrano 1 milione e 490 mila attivazioni (comprensive delle trasformazioni a Tempo Indeterminato) nel settore dei Servizi, in calo tendenziale del 18,1%, che interessa in misura maggiore gli uomini (-19,2%, contro -17,1% per le donne). La riduzione ha determinato un abbassamento della quota percentuale di attivazioni nei Servizi sul totale, che nel primo trimestre del 2021 risulta pari al 61,6%, in calo di 3,8 punti percentuali rispetto a quella osservata nello stesso trimestre dell’anno precedente.
All’interno dei Servizi si può osservare che anche nel primo trimestre 2021 il comparto alberghiero e della ristorazione, interessato più di altri dal protrarsi delle misure di contenimento indotte dall’emergenza sanitaria da COVID-19, ha riportato l’impatto maggiore in termini di calo delle attivazioni, pari a -62,1%. Questo forte calo ha comportato anche una riduzione del peso che il comparto detiene nell’ambito delle attivazioni riferite all’intera economia, che scende di 6,9 punti percentuali rispetto al primo trimestre 2020, attestandosi al 5,3.
I dati mensili evidenziano che in questo comparto, nell’ambito del primo trimestre 2021, le attivazioni subiscono la più forte caduta settoriale nel mese di gennaio e febbraio (rispettivamente, -75,8% e -62,8%, rispetto agli stessi mesi del 2020). Anche se nel mese di marzo la riduzione è meno sostenuta (-24,1%) il comparto si conferma quello con maggior sofferenza sul lato delle attivazioni dei rapporti di lavoro.
Una dinamica di segno contrario si rileva, invece, per le attivazioni relative alla PA, Istruzione e Sanità (+8,5%), soprattutto per effetto dell’aumento registrato nel mese di marzo (+32,1%). Il settore delle Costruzioni, invece, dopo il calo tendenziale registrato nel mese di gennaio (-20,2%) e, in misura inferiore, nel mese di febbraio (-9,5%), mostra segnali di ripresa con forte una crescita delle attivazioni nel mese di marzo (+67,0%), chiudendo il primo trimestre con un aumento pari a +4,2%. Le attivazioni nell’Industria in senso stretto, che rappresentano il 10,3% del totale, presentano nel primo trimestre del 2021 una diminuzione tendenziale pari a -8,8%, che interessa maggiormente le donne (-13,2%, mentre per gli uomini risulta -6,9%).
Anche in questo caso, la diminuzione tendenziale nel trimestre è imputabile esclusivamente al calo verificatosi nel mese di gennaio (-20,8%) e nel mese di febbraio (-12,2%), laddove nel mese di marzo si registra un aumento rispetto all’anno precedente (+17,4%). Infine, il settore dell’Agricoltura, che con 504 mila attivazioni assorbe il 20,8% del totale, fa registrare un calo trascurabile, pari a -0,3%, unicamente per la diminuzione osservata nel mese di febbraio (-9,6%) e in generale nella componente maschile (-0,7%).
Da questo quadro, dunque, emerge chiaramente la tendenza in diminuzione delle nuove assunzioni, con il rischio quasi certo di ulteriori diminuzioni dei rapporti di lavoro al termine del blocco dei licenziamenti. Su questo punto insiste anche Bruxelles, per voce di Nicolas Schmit, commissario UE al Lavoro il quale ha dichiarato che Non si può congelare per un lungo periodo il mercato del lavoro. Ma si deve facilitare la transizione.