Delle primarie, o presunte tali, un verdetto c’è già, e andrà – ad honorem – alla fu colazione (coaliche?) di centrosinistra: il prestigioso premio Kim il Sung per il pluralismo, la democrazia e la pace è infatti stato assegnato seduta stante al Pd. Un Pd che, nelle parole, e solo in quelle, già espresse per bocca del neosegretario Letta, avrebbe dovuto ricostruire un campo ulivista vasto e competitivo – con un autogol in diretta Facebook – fa capire già che la stagione dirigista, dal “mai-con-Conte” al “Conte-risorsa-per-la-sinistra”, non si è conclusa con l’ex comunista Zingaretti.
Anzi prosegue, più veloce e più forte che pria. Ma i social media manager del Pd, ormai si sa, non sono proprio da Parigi-Dakar. La solitaria croce da scrivere sulla scheda – che già sa di cimitero politico – per il grigio Gualtieri, in barba alle (finte?) foto pluraliste con la decina di candidati sindaci, comunque sponsorizzate (in mancanza d’altro, anche un paio di piante grasse e un barboncino ci stavano bene) nulla c’entrano con la predicata ricostruzione di un campo progressista che ormai sempre un campo deserto.
Eppure, in quella “squadra”, che facciamo fatica a vedere come coalizione, di persone competenti e perbene ce ne sono. Molte di esse nel Pd e nella sinistra, di cui l’attuale inquilino del Nazareno vuole essere costruttore e giudice, sono nate e cresciute. E al suo interno hanno fatto la storia politica della civiltà urbana oggi abbandonata a sé stessa.
Il grido di dolore dei romani, che escono da un decennio imbarazzante, tra inchieste, omicidi, testate, notai, riunioni sui tetti, una settantina di assessori, monnezza, giubilei, annunciate funivie in campagna, avrebbe meritato, piuttosto, elasticità di pensiero e azione.
La sensazione, qualunque sia il risultato – peraltro scontato viste le cammellate truppe nazarene nel deserto della Galilea romana – è che il tutto contro tutto il Pd lo stia giocando ora, e che una certa arrendevolezza, vista la difficile prova contro il “misconosciuto” Michetti, che pure è in testa ai sondaggi.
Come al solito, la sinistra, riesce a combattere solo contro se stessa. Ma sull’analisi della sconfitta, stavolta, Letta e Gualtieri, arriveranno all’orale, con mascherina all’aperto, beninteso, già preparatissimi.
La stretegia a perdere la troverete nelle edicole.Già da domani.
*foto presa dal profilo facebook di Roberto Gualtieri