Maga Maghella non c’è più. E ora chi glielo dice a Topo Gigio che ci duettava fitto fitto? È morta Raffaella Carrà. La Raffa nazionale. Carramba che tristezza. Icona della tv popolare, ma intelligente. Mai volgare. Mai eccessiva. Quanto avrebbero da imparare da lei, se solo ne avessero l’umiltà, certi personaggi che misurano in follower la propria popolarità. Se ne va con lei parte della nostra infanzia. E tornano le immagini in bianco e nero.
E torna il ricordo della TV senza telecomando. E torna prepotente quel caschetto biondo, quel sorriso travolgente, quell’ombelico scoperto che Alberto Sordi sfiorava sornione in un Tuca Tuca indimenticabile. Ed era l’ombelico del mondo. Del nostro mondo. Di quell’Italia che non si vergognava di paillettes e lustrini. Di quell’Italia senza social. Senza like. Di quell’Italia dei baretti e dei muretti. Delle Seicento Fiat e dei fagottari, niente resort. Di quell’Italia dove le bambine, come me, giocavano con le bambole. E nessuno arricciava il naso. E c’era quella bambola con il caschetto biondo e il vestito blu a stelline, Maga Maghella.
E c’era Canzonissima la sera, dopo Carosello. Ed era una festa, perché anche i più piccoli rimanevano in piedi fino a tardi.
Insieme a mamma e papà, genitore 1 e genitore 2 erano ancora lontani da venire. Ma non c’è più Carosello, le reti ci inondano di spot pubblicitari che troppo spesso vogliono insegnarci a vivere più che consigliarci negli acquisti. Le bambine vorrebbero ancora giocare con le bambole, ma c’è chi dice che è meglio di no, che le differenze di genere sono una bestemmia. E fino a tardi ormai i più giovani navigano in rete. E anche Maga Maghella rischierebbe la mannaia di una raffazzonata cancel culture.
Troppo bionda. Troppo femmina. E ora non c’è più neanche Raffaella Carrà. La Signora della TV. E la esse maiuscola non è un refuso. “È andata in un mondo migliore”, così Sergio Japino, ha dato l’annuncio della sua morte. Ne siamo certi. Perché “da Trieste in giù” la faccenda qui si sta facendo particolarmente complicata. E anche far l’amore è meno bello. E non solo per la mascherina che secondo i virologi più rigoristi dovrebbe far parte della lingerie anche nell’alcova. Ciao Raffa. E grazie. Della tua autorevole leggerezza. Grazie di tutto.