Continua il percorso del CNEL incentrato sulla promozione di un corretto stile di vita e sulla prevenzione delle patologie correlate alle scorrette abitudini.
Nel corso dell’ultima assemblea, presieduta dal Presidente Tiziano Treu è stata approvata la presa in considerazione dell’iniziativa legislativa in materia di medicina scolastica, volta a reintrodurre la figura del medico scolastico. La calendarizzazione della proposta è stata fortemente voluta da Francesco Riva che, oltre ad essere Consigliere del CNEL, rappresenta anche la CIU-Unionquadri in seno al Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro.
Il tema, naturalmente, non è nuovo nella storia politica nazionale. Già negli anni ’50 si avvertì l’esigenza di un presidio sanitario all’interno degli istituti educativi, attraverso la presenza periodica di un medico che, oltre ad effettuare una serie di screening sugli alunni (generalmente in prima e in terza elementare), valutava insieme ai docenti eventuali criticità segnalate o accertate. Un punto di riferimento insostituibile, in grado di prevenire l’insorgenza di patologie che avrebbero compromesso il corretto sviluppo psico-fisico dei fanciulli. Purtroppo, già alla fine degli anni ’60, tutto ciò diventò ben presto storia. Nulla sino ai giorni nostri.
“L’istituzione di un’apposita medicina scolastica nasce dall’esigenza, ormai da tutti avvertita – e in particolar modo dopo i recenti fatti sanitari legati alla diffusione del Covid-19 – , di migliorare la qualità della vita operando un controllo della salute ed una generale prevenzione delle malattie su tutta la popolazione, partendo proprio dai ragazzi e dalle scuole, così da raggiungere l’intera cittadinanza futura” ha dichiarato Francesco Riva. “La reintroduzione di questa figura consentirà di effettuare diagnosi preventive sugli alunni nonché promuovere uno stile di vita corretto, oltre che incoraggiare percorsi di educazione sanitaria e valutare prontamente, da un punto di vista medico-sportivo, le capacità agonistiche dei ragazzi” .
“La presenza di personale medico nelle scuole appare molto importante, soprattutto per il fatto che si pone come primo punto di osservazione fuori dalle famiglie anche su altri tipi di problematiche, quali disturbi alimentari, dipendenze, bullismo. La costante presenza del CNEL proprio su questi temi, grazie alla sensibilità del presidente Treu, dimostra ancora una volta come la salute e il benessere devono tornare al centro del dibattito politico” ha concordato Gabriella Àncora, Presidente della CIU-Unionquadri, il sindacato maggiormente rappresentativo della categoria dei Quadri, presente anche a Bruxelles al Comitato Economico e Sociale Europeo – CESE.
Già lo scorso giugno, sotto il coordinamento di Francesco Riva, il CNEL aveva dato vita ad un interessante dibattito incentrato sulla correlazione benefica tra l’attività fisica e la corretta nutrizione, e sempre su stimolo e suggerimento della CIU-Unionqudri, lo scorso 22 aprile ha ospitato il progetto “HPV Board, un futuro senza Papilloma virus”, dedicato alla prevenzione del virus del Papilloma che, ogni anno solo in Italia, conta oltre 6 mila nuove diagnosi, con una notevole ricaduta socio-economica, stimata in oltre 500 milioni di euro di costi a carico della collettività ogni anno.
Anche la preliminare valutazione di una possibile proposta legislativa concernente la reintroduzione del medico scolastico si colloca nell’ambito della rinnovata sinergia tra il CNEL e la CIU-Unionquadri riguardo problematiche sanitarie e relativi costi, in un percorso condiviso dallo stesso Presidente Treu che considera la prevenzione medica un fattore di fondamentale importanza. Da qui la promozione di iniziative che abbiano ad oggetto non solo il benessere psico-fisico della persona, ma anche una sostenibilità economica del servizio pubblico sanitario, poiché soltanto utilizzando efficacemente l’arma della prevenzione è possibile diminuire sensibilmente il costo delle cure associate a diverse patologie.