*a cura di Van. Sor.
Segnali di ottimismo nelle previsioni economiche d’estate 2021 della Commissione UE: il 7 luglio scorso l’Unione Europea ci ha informato che l’economia italiana e di tutti i Paesi della zona euro torna a correre ed in Italia si corre di più. Complice il miglioramento della situazione sanitaria e l’allentamento delle restrizioni per il controllo della pandemia, nel nostro paese, la ripresa sarà più rapida rispetto alle attese.
L’attività economica, nel primo trimestre dell’anno, ha superato le aspettative e gli indicatori economici del secondo trimestre 2021 lasciano ben sperare: una crescita nella zona euro del 4,8% nel 2021 che si attesterà al 4,5% nel 2022. Negli ultimi mesi dell’anno poi ci si aspetta un PIL reale uguale a quello del periodo precrisi.
Ma quali sono i segnali di un siffatto ottimismo? Le riaperture nel secondo trimestre dell’anno hanno rilanciato i consumi in tutta Europa; la ripartenza degli investimenti privati e del turismo nell’area euro fanno da volano ad una ripresa rapida dell’economia e consentono di attutire l’impatto negativo della carenza temporanea di fattori di produzione e dell’aumento dei costi che colpiscono parte del settore manifatturiero.
La ripresa dell’occupazione dovrebbe andare di pari passo con la ripresa generale dell’economia e la robusta crescita dei principali partner commerciali dell’UE dovrebbe giovare alle esportazioni di beni dell’UE, mentre le esportazioni di servizi dovrebbero risentire ancora dei vincoli che tuttora gravano sul turismo internazionale.
Sale l’inflazione: l’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime, il calo della produzione dovuto alla carenza di materie prime e la forte domanda interna ed esterna pesano oggi sul rialzo dei prezzi al consumo che si manterrà fino alla fine del 2021. Nel 2022 saranno però superati i limiti della produzione e si tornerà ad una convergenza tra domanda e offerta con effetti al ribasso sui prezzi al consumo. Restano i rischi e l’incertezza sulle prospettive di crescita, a causa della diffusione delle varianti del virus COVID 19, per fronteggiare i quali è importante, secondo Valdis Dombrovskis, Vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, accelerare ancora i ritmi della campagna vaccinale.
Intanto è allerta Ocse sulla disoccupazione giovanile del nostro Paese: solo nel quarto trimestre 2022 l’occupazione tornerà ai livelli antecedenti la crisi economica. L’ organismo internazionale per lo sviluppo e la cooperazione economica con sede a Parigi, in occasione della pubblicazione delle prospettive 2021 sul Lavoro, ha lanciato un’allerta sul tasso di disoccupazione. Da un livello già molto alto di 28,7%, è salito al 33,8% nel gennaio 2021 mentre si segnala un forte incremento del telelavoro da casa che ha raggiunto in Italia il 40%.
Nell’aprile 2020, il 60% dei dipendenti con istruzione universitaria ha lavorato da casa, ma solo un numero trascurabile di lavoratori con basse qualifiche ha potuto fare altrettanto”. Intanto, il Governo italiano, per fronteggiare i rischi della fine del blocco dei licenziamenti dal primo luglio, tira dritto sulla riforma del lavoro, in cantiere entro fine mese.
Per fronteggiare la possibile emorragia di posti di lavoro che potrebbe scaturire dalla rimozione del blocco, si moltiplicano incontri e mediazioni tra il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, e il titolare dell’Economia, Daniele Franco. Nel tentativo di disegnare un nuovo sistema di welfare per il lavoro, si punta a cassa integrazione, indennità di disoccupazione e politiche di ricollocamento per tutti. Ma resta il nodo delle risorse, ostacolo principale di una riforma del lavoro che potrebbe costare fino a 10 miliardi di euro.