Quando si tratta di sport, e in particolare di calcio, i media britannici preferiscono ancora dare voce ad esperti uomini, nonostante esitano, sulla scena mediatica, donne più che competenti. E’ quanto emerge da un nuovo sondaggio dell’Expert Women Project che evidenzia come, in aprile, la presenza di esperti uomini sia stata dominante, per quasi 3 a 1, nei media per esempio a causa dell’attualità nel settore dello sport e in particolare del calcio.
In un periodo di tre mesi – febbraio, marzo e aprile 2021 – il numero di donne esperte che sono intervenute nei sei programmi di punta della TV e della radio del Regno Unito monitorati per cinque giorni al mese dall’Expert Women Project – Channel 4 News, Kay Burley @ Breakfast (Sky News), ITV News at Ten, Today (BBC Radio 4), BBC News at Ten e 5 News (Channel 5) – è tornato al livello del 2019, a 2,2-1, quindi peggio di febbraio 2020, quando il rapporto era di 1,9-1.
Nella settimana presa in esame del febbraio 2021 c’erano 2,4 esperti uomini per ogni esperto donna. Nel marzo 2021, c’erano 1,6 esperti uomini per ogni esperto donna. E nell’aprile 2021, c’erano 2,9 esperti uomini per ogni esperto donna utilizzato – il peggior rapporto uomini-donne registrato in quattro anni.
Complessivamente, il femminicidio di Sarah Everard, ha avuto una copertura mediatica maggiormente femminile con 22 donne esperte nei programmi di punta e 12 uomini.
Nel frattempo, la storia della Super League, che è andata in onda per tre giorni, aveva 66 esperti uomini e 2 donne, una differenza di 2-1. Quindi, per una storia sportiva orientata agli uomini c’è un’enorme dominanza di uomini mentre per una storia orientata alle donne ci sono più donne, ma anche un numero significativo di uomini.
Lis Howell, direttrice e fondatrice dell’Expert Women Project e professoressa emerita di giornalismo della City University of London, ha dichiarato che: “Ci sono alcune eccellenti commentatrici sportive, ma quando si tratta del business dello sport, gli uomini dominano. Nel complesso, la pandemia ha certamente portato a una diminuzione degli interventi mediatici da parte delle esperte donne. Questo sorprenderà molte persone che credono che ci siano più donne esperte di una volta. Ma si tratta probabilmente di una percezione dovuta al fatto che ci sono state alcune donne scienziate e operatrici sanitarie ricorrenti e molto visibili nei media. Tuttavia, rispetto al periodo pre-pandemia, le donne esperte non sono così numerose come sembra, soprattutto quando si tratta di eventi che interessano di più gli uomini. Quindi, nonostante un discreto miglioramento negli ultimi otto anni del nostro monitoraggio, l’esperto maschio è ancora la norma”.
*comunicato stampa