L’incertezza regna sovrana, più della Regina Elisabetta. Per il settimo giorno consecutivo nel Regno Unito si è registrato un calo dei contagi, nonostante la rimozione di quasi tutte le restrizioni. Il numero di nuovi casi di Covid segnalati oggi è stato di 23.511 nuove infezioni, con un calo di 23.047 rispetto a martedì della scorsa settimana, quando erano stati registrati 46.588 nuovi casi.
Il governo britannico, tuttavia, invita alla cautela. il primo ministro Boris Johnson in precedenza ha esortato le persone a “rimanere prudenti” e a non saltare a “conclusioni premature” sulle cifre. “È molto, molto importante che non ci permettiamo di fuggire con conclusioni premature su questo. La quarta fase dell’apertura è avvenuta solo pochi giorni fa. La gente deve rimanere molto cauta, e questo rimane l’approccio del governo”, ha detto il premier Boris Johnson alle emittenti locali.
Il numero dei morti, tuttavia, è il più alto da marzo, 131 decessi, ma, stando a quanto riporta la Bbc, i dati pubblicati il martedì sono leggermente più alti a causa dei ritardi nella segnalazione nei fine settimana. Il calo dei contagi ha sorpreso gli esperti e l’opinione pubblica, soprattutto alla luce del “freedom day” del 19 luglio, quando il governo britannico ha deciso di togliere quasi tutte le restrizioni di contenimento del Covid.
Sulle ragioni gli esperti sono divisi. Alcuni pensano sia un effetto di discesa dopo un aumento temporaneo dovuto agli eventi del campionato Euro 2020, altri che si tratti di un effetto del bel tempo che invita a stare all’aperto e del caldo. C’è chi considera tra i fattori la fine dell’anno scolastico, chi la riduzione dei test, chi il numero di persone in autoisolamento. Alcuni scienziati, poi, invitano a riflettere sul fatto che un numero crescente di persone ora potrebbe anche avere una certa immunità attraverso la vaccinazione o l’infezione. Secondo l’ultima stima dell’Ufficio nazionale di statistiche, il 92% degli adulti in Inghilterra e Galles ha anticorpi contro Sars-Cov-2 nel sangue, attraverso la vaccinazione o una precedente infezione.
Stando a quanto riporta la Bbc, l’immunologo Peter Openshaw, che fa parte del New and Emerging Respiratory Virus Threats Advisory Group, ha dichiarato: “È emozionante vedere queste cifre piuttosto incoraggianti, ma ci sono stati alcuni ritardi nel riportare le cifre e siamo ancora in attesa che i dati completi vengano diffusi dall’Ufficio nazionale di statistica. Quindi non eccitiamoci troppo”.