No Green Pass no party: è questo ormai il mantra inaugurato dal Governo guidato da Mario Draghi che, sulla spinta dell’obbligatorietà delle certificazioni verdi al fine di poter usufruire di svariati servizi – dai ristoranti alle piscine, passando per le palestre e parchi divertimento -, sta spingendo anche i più riottosi a sottoporsi al percorso vaccinale contro il Covid-19.
Ma c’è uno zoccolo duro che resiste, rivendicando con forza le proprie ragioni scendendo in piazza e invocando la “dittatura sanitaria” del modello adottato dall’esecutivo per combattere la diffusione della temibile variante Delta. Ma, allo stesso tempo tale minoranza (tutt’altro che silenziosa) vuole tornare anch’essa alla normalità, fosse soltanto per poter fare colazione al bar la domenica mattina.
A coniugare No-Vax e Green Pass ci pensa, anche stavolta, il web che, per un pugno di euro, rilascia (illegalmente) passaporti vaccinali anche a tutti coloro i quali, per scelta o necessità, rifiutano di sottoporsi all’immunizzazione di massa. Su Telegram diversi canali che spacciavano lasciapassare vaccinali sono già stati chiusi, ma molti sono ancora aperti, come “Green Pass Qr Code”, che conta circa 2.000 iscritti.
Stando alle prime cifre non ufficiali, il mercimonio di pass vaccinali coinvolgerebbe, al momento, circa 20.000 persone, di cui almeno 1.500 hanno già acquistato il certificato del tutto uguale a quello ufficiale, pagando 100 euro per la sua versione virtuale e 120 euro quella cartacea.
Ma c’è anche lo sconto famiglia: 4 certificati al prezzo di 300 euro, mentre per i nuclei numerosi c’è un occhio di riguardo in più, con 6 certificati allo straordinario prezzo di 400 euro. Si può comodamente pagare con Bitcoin, Ethereum o semplicemente buoni Amazon o Zalando.
Stop a qualsiasi mezzo rintracciabile come Paypal o carte di credito, naturalmente per proteggere la privacy dei clienti, non sia mai per ostacolare ogni tipo di accertamento da parte delle istituzioni che, su tale compravendita, hanno già teso le orecchie.
“Non siamo No-Vax. Siamo persone che non sono assolutamente d’accordo con gli atti anticostituzionali che si stanno subendo. Vaccinarsi è una scelta, non un obbligo. Costringere popolazioni a fare un vaccino, è dittatura” si legge nelle FAQ del canale.
Per ottenere la certificazione basta inviare copia della propria tessera sanitaria e un documento di riconoscimento. Poi si dovrà attendere fiduciosi l’arrivo del QR che – nessuno però assicura – sia funzionante. Potrebbe anche trattarsi di una truffa ben congegnata per rubare dati sanitari a ignari No Vax. “L’unica garanzia che possiamo offrire è la nostra parola e professionalità” fanno sapere dal Canale, che sottolinea come “Siamo gli unici in Italia ed in Europa ad offrire tale servizio”. Chissà come mai.
Palazzo Chigi, spinta dalle numerose segnalazioni, è corsa subito ai ripari, diffondendo un’informativa utile ad ogni cittadino per verificare se una Certificazione verde è autentica: a questo scopo è stata creata l’app gratuita VerificaC19che, senza la necessità di avere una connessione internet, è in grado di rispondere immediatamente sulla bontà di un pass
Il pericolo è sotto gli occhi di tutti: mangiare a ristorante con un ribelle vaccinale che però, sul suo iPhone, fa bella mostra del suo pass, diventando così pericoloso veicolo di contagio per i commensali.
Come si suol dire: fare il negazionista con il pass degli altri.