Qualcuno forse ricorderà la prima operazione di protezione civile della storia portata a termine proprio da Greci con l’evacuazione di Atene assediata dai persiani nel 480 ac. Ma quelli erano uomini, non piromani.
Per chi come me conosce e ama le isole dell’Egeo si tratta di una tragedia senza precedenti, certo non paragonabile alle zone colpite dai roghi. La paura però è tanta anche per chi abita nell’Egeo meridionale da oggi a rischio incendio molto elevato. In molte di queste piccole isole non è presente, non dico una stazione di vigili del fuoco, ma nemmeno un mezzo antincendio.
Qui all’interno di una piccola comunità delle Cicladi, dove il fuoco ancora non è arrivato, dicono che la cappa sia stata causata dai numerosi incendi scoppiati a chilometri di distanza. Nemmeno il vento, che in questa stagione soffia vigoroso, è riuscito a spazzare via una foschia che non è naturale, dove evidentemente è presente la mano sciagurata dell’uomo.
Le televisioni non parano di altro che degli incendi. A Evia (Eubea) oltre mille persone sono state evacuate con traghetti. Diventato subito virale un video in cui si vedono le persone imbarcarsi mentre l’orizzonte, nella notte, oltre lo specchio d’acqua, appaiono le fiamme che si alzano da dietro le colline. “Qui e’ come un’apocalisse. Non so in che altro modo descrivere la situazione”, ha detto all’emittente statale Ert il capo della guardia costiera nella città di Aidipsos. Il responsabile della protezione civile greca, Nikos Hardalias, ha detto che i vigili del fuoco hanno dovuto affrontare “condizioni eccezionalmente pericolose e senza precedenti” nel tentativo di spegnere 154 roghi ancora attivi. Uno degli elementi che ha reso l’evolversi della situazione ancora più imprevedibile è stato il repentino cambiamento dei venti ieri, che hanno portato le fiamme alle porte di Atene. L’incendio sul Monte Parnitha, alla periferia della Capitale, ha costretto all’evacuazione di migliaia di persone, con squadre di emergenza che affrontano venti e alte temperature mentre combattono per contenerlo.
Intanto oggi è previsto un rischio di incendio molto elevato (categoria di rischio 4 su 5) per 5 regioni della Grecia, secondo le previsioni del Ministero della protezione civile. Si tratta della Regione della Grecia centrale (prefettura di Evia, prefettura di Ftiotide, prefettura di Beozia); Regione dell’Attica; Regione di Creta (prefettura di Heraklion, prefettura di Lassithi); Regione dell’Egeo settentrionale (Mitilene a Lesbo, Chios, Samos, Ikaria); Regione dell’Egeo Meridionale (Rodi, Karpathos, Kos, Kalymnos).