“Vivere a Roma e soprattutto vivere nel nostro territorio significa avere fame di servizi, d’infrastrutture, anche sociali, culturali e sanitarie, di una mobilità decongestionata che sia anche sostenibile, di una realtà igienico-sanitaria degna di una Capitale europea. E se questo è vero per tutta la città, lo è di più per i quartieri più lontani dal centro”. Fabrizio Compagnone, candidato presidente nel VI Municipio, dopo aver vinto nel mese di giugno le primarie del Partito Democratico, ha le idee chiare su come dovrebbe essere governato uno dei municipi più estesi e popolosi della Capitale.
Perché un cittadino del VI municipio dovrebbe votarla?
“Perché è finito il tempo delle improvvisazioni. C’è bisogno di persone con esperienza amministrativa, che sappiano dove intervenire in un municipio che non è solo un quartiere ma una realtà più complessa”.
Da dove bisognerà ripartire?
“Dall’ascolto dei cittadini e dalla condivisione della vita amministrativa: il Municipio dovrà diventare un’Agorà dove tutti possono collaborare ai processi decisionali, ideando anche nuovi strumenti di partecipazione”.
Nel suo programma il diritto alla casa è uno dei temi centrali.
“Bisogna riallacciare i rapporti con i sindacati degli inquilini, l’amministrazione deve dotarsi di un Osservatorio sulla Casa che sappia leggere e studiare le dinamiche sociali che stanno modificando le esigenze abitative delle famiglie”.
Una criticità è rappresentata dalla mobilità.
“Dobbiamo pensare in maniera operativa e risolutiva a un trasporto pubblico locale, di linea, che sia in grado di collegare tra loro tre direttrici come la Casilina – Metro C, la Prenestina e la Collatina con l’utilizzo del FRL2 potenziando e favorendo il trasporto su ferro. Da questo punto di vista la riqualificazione e prolungamento della MetroTranvia Termini – Giardinetti è fondamentale, ma vanno migliorati il trasporto pubblico locale su gomma, incentivando più modalità integrandole. Bisogna intervenire sulla viabilità e sulla manutenzione stradale”.
Quali sono gli obiettivi che vuole raggiungere nel primo anno di amministrazione?
“L’Istituzione di un nuovo ufficio per il recupero e la rigenerazione urbana; il decentramento dell’ufficio condoni edilizi; completare le analisi specifiche sui toponimi già approvati in modo da passare rapidamente alla fase attuativa; sbloccare le opere a scomputo per dotare le località interessate di servizi e infrastrutture”.
Sono obiettivi ambiziosi.
“E non sono gli unici. Bisognerà aiutare i piccoli commercianti, valorizzare la cultura e invertire il trend rispetto all’abbandono scolastico, ripensare le strutture necessarie per le scuole. E poi lo sport: dobbiamo riqualificare strutture fatiscenti come la “Vela”, e aumentare gli impianti sportivi. Per questo mi fa enormemente piacere la candidatura nelle nostre liste di Alessia Filippi, che vive a Ponte di Nona, conosce i problemi del territorio e allo stesso potrà portare la sua esperienza di sportiva di altissimo livello”.
Con l’elezione di Roberto Gualtieri a Sindaco e la sua a Presidente del Municipio Roma 6 come pensa di gestire il rapporto tra amministrazione centrale e periferica?
“Mi aspetto un rapporto diretto e sinergico con gli assessorati del Campidoglio per risolvere i problemi reali dei cittadini, una guida forte ed europeista di un livello superiore rispetto a quella dell’attuale sindaco. Sono certo che Roma si riposizionerà tra le più grandi capitali europee e mi auguro che l’azione di Gualtieri venga accompagnata da una riforma istituzionale e da un’amministrazione capace di decentrare ancora di più le strutture municipali, per governare i territori nel miglior modo possibile e dare risposte ai cittadini”.