“L’emergenza sanitaria non è finita e l’impatto di questo anno e mezzo sulle persone gravate da disagio psichico rischia di generare un’emergenza sociale ancora più grave. Per questo come Fenascop facciamo appello a tutte le istituzioni affinchè in questi mesi estivi non si abbassi l’attenzione ma anzi si compia uno sforzo ancora più grande per sostenere milioni di persone che hanno bisogno di aiuto”. A lanciare l’allarme è la Fenascop, associazione che rappresenta a livello nazionale e regionale le comunità che si occupano di riabilitazione psichiatrica extra ospedaliera per adulti e minori (S.R.T.R.e. – S.R.S.R h 24 e h 12).
“Sappiamo benissimo – spiega Paola Marchetti presidente di Fenascop Lazio – che il lockdown ha aggravato la situazione delle persone già sofferenti. In Italia ci sono 17 milioni di cittadini che soffrono di un disturbo mentale. I dati ci dicono che con il Covid l’incidenza dei problemi psichici è quintuplicata passando dal 6% al 32%. Non possiamo più lasciare sole queste persone e le strutture che se ne occupano ma soprattutto non possiamo più accettare che nel nostro Paese la spesa sanitaria destinata al disagio psichico ammonti a circa 3,6 miliardi di euro, con un’incidenza sulla spesa sanitaria pubblica totale pari al 3,2%, a fronte di medie del 10-15% di altri grandi paesi europei”.
“Le Comunità Terapeutiche Psichiatriche e socio riabilitative hanno sostenuto, concretamente curato e riabilitato migliaia e migliaia di pazienti, insieme alle loro famiglie, producendo risultati incredibili, con reali cambiamenti di vita. Tutto questo – conclude la presidente di Fenascop Lazio – nonostante le immense difficoltà vissute da queste strutture, oberate da regole e meccanismi che hanno poco a che fare con il trattamento terapeutico, asfissiate dalla scarsità di risorse economiche pubbliche, con tariffe che in molte regioni, come nel Lazio, sono ferme da più di dieci anni”.
*Comunicato stampa Fenascop Lazio