Dal sondaggio congiunturale realizzato da Banca d’Italia, Tecnoborsa – Società del Sistema delle Camere di Commercio per lo sviluppo dell’economia immobiliare e Agenzia delle Entrate sul mercato delle abitazioni in Italia nel secondo trimestre del 2021 emerge che permane la stabilità dei prezzi delle abitazioni, con dei segnali di rialzo.
Sulla base dell’indagine qualitativa che ha coinvolto oltre mille agenti immobiliari su tutto il territorio nazionale, lo sconto medio rispetto al prezzo iniziale richiesto dal venditore è lievemente diminuito. Si è consolidata la percezione degli agenti secondo cui, nell’arco dei prossimi tre anni, la domanda dei potenziali acquirenti si indirizzerà verso le abitazioni indipendenti e quelle con spazi esterni più che nel periodo precedente la pandemia.
A tali sviluppi contribuirebbe la possibilità di ricorrere al lavoro a distanza, specialmente nelle aree metropolitane. Il Presidente di Tecnoborsa, Valter Giammaria, ha sottolineato l’elemento di positività che scaturisce dall’indagine: “E’ importante accogliere il segnale di ottimismo che giunge dal campione di agenti intervistato: per la prima volta negli ultimi due anni le attese sull’andamento del mercato immobiliare nazionale nel breve periodo sono migliorate”.
Il Secondo Rapporto 2021 a cura di Nomisma, rileva che il mercato immobiliare italiano ha superato anche la seconda ondata pandemica. Se l’ascesa degli indici di fiducia di imprese e consumatori testimonia l’irrobustirsi di aspettative espansive, non mancano dubbi sulla solidità delle basi su cui poggia il montante ottimismo. Il conto della crisi è stato fin qui severo, ma tutto sommato circoscritto in termini di incidenza.
Già a partire da quest’anno il numero di transazioni tornerà, infatti, ad allinearsi alle previsioni formulate prima che insorgesse la pandemia, con una flessione cumulata nel biennio 2020-21, rispetto allo scenario pre-crisi, che non eccederà il 4%. Analoga tendenza riguarderà i prezzi, la cui risalita consentirà di contenere le perdite totali nell’ordine di qualche punto percentuale. Se sul mercato abitativo l’ottimismo ha favorito un immediato rimbalzo, più controversa appare la situazione sul versante degli immobili dei piccoli operatori economici.
Da un lato, l’indebolimento dei consumi ha avuto pesanti ripercussioni sui bilanci delle attività commerciali, dall’altra il traino del settore residenziale e le iniziative di salvaguardia adottate hanno, di fatto, temporaneamente sterilizzato gli effetti della recessione sul segmento degli uffici. Altrettanto incerta risulta l’evoluzione del settore corporate: il ridimensionamento indotto dalla pandemia è stato in questo caso decisamente più marcato, con una flessione degli investimenti prossima, nel 2020, al 30% e un I semestre di quest’anno tutto sommato ancora piuttosto fiacco.
Sul fronte dei mutui, MutuiOnline.it prevede uno Stop ai rialzi per il prossimo futuro, già evidente dopo la prima parte dell’anno e che ha fatto segnare in estate i primi cali dei valori. Ma a riservare qualche sorpresa potrebbero essere invece gli istituti di credito che stanno aumentando lo spread. D’altronde, il costo dei mutui non potrà continuare ancora a lungo su valori così bassi e dovrà prima o poi fare i conti con la ripresa dell’inflazione e le logiche dell’economia che faranno tornare i tassi a livelli decisamente più alti rispetto alle anomalie degli ultimi anni.
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