“La lunga navigazione che in 160 anni ha condotto la Marina fin qui è contraddistinta da un solido apprezzamento internazionale, risultato dell’efficace contributo alla sicurezza dei mari, in particolare negli ultimi anni nell’ambito dell’Unione europea, della Nato e dei consessi sovranazionali e multinazionali di cui l’Italia fa parte”. Con queste parole il Ministro della Difesa on. Lorenzo Guerini è intervenuto oggi alla cerimonia di passaggio di consegne del capo di Stato Maggiore della Marina Militare, nel piazzale di Palazzo Marina.
Ed ha poi continuato: “Le sfide che ci attendono richiedono una Marina moderna, efficiente e tecnologicamente avanzata. Un percorso già avviato in questi anni che vedrà ulteriore impulso nell’ambito dell’ammodernamento dello strumento militare in atto.” L’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, già nominato quale prossimo capo dello Stato Maggiore Difesa, ha ceduto l’incarico all’ammiraglio Enrico Credendino, attualmente comandante in capo della Squadra Navale.
L’ammiraglio Credendino ha quindi espresso il proprio orgoglio per l’importante incarico che lo vedrà a Capo della Forza Armata: “Desidero assicurare le donne e gli uomini della Marina, il mio equipaggio, che dedicherò tutto me stesso con ogni mia risorsa fisica e mentale alla guida della Forza Armata con la determinazione, l’entusiasmo e la passione di ogni comandante che con il suo equipaggio ogni giorno prende il mare per l’assolvimento del proprio dovere. Insieme porteremo la Marina verso successi sempre più ambiti e prestigiosi, per la difesa e il bene del Paese. Che Vento e Mari ci siano sempre favorevoli”
Il generale Enzo Vecciarelli, capo di Stato Maggiore della Difesa, ha suggellato il passaggio della Bandiera di Guerra della Marina Militare e delle Forze Navali, tra i due Ammiragli, porgendo “Un vivo ringraziamento agli oltre 10.000 militari che ogni giorno concorrono alla sicurezza nazionale nelle operazioni denominate strade, mari e cieli sicuri così come a coloro che con passione e solidarietà intervengono ogni volta ci sia una catastrofe naturale o un’emergenza nazionale quale l’attuale pandemia da coronavirus. Ed è grazie a tutti voi se le forze armate possono soddisfare i compiti loro assegnati, esprimere la loro essenza funzionale e rendere operativo lo strumento militare interforze”.
Al termine della cerimonia un plotone di 18 fucilieri del 3° Reggimento della Brigata Marina San Marco hanno dato vita al “Silent Drill”, la marcia silenziosa e, apparentemente, senza ordini con evoluzioni della propria arma: unità d’élite di cui si contano pochi esempi al mondo, che con la marcia silenziosa mostrano abilità, coordinazione, sincronismo e affiatamento, ma più in profondità, alla base della ferrea volontà di ciascun componente, ci sono soprattutto disciplina, coraggio e spirito di corpo.